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Berlusconi attacca, contro di me voci su mafia infondate

Questo contenuto è stato pubblicato il 28 novembre 2009 - 20:56
(Keystone-ATS)

OLBIA - Accuse infondate e infamanti. Il premier italiano Silvio Berlusconi bolla così le voci di una suo coinvolgimento nelle stragi mafiose del '92-'93. Una presa di posizione che arriva a poche ore di distanza dalla dichiarazione della procura di Firenze che, smentendo "Libero", esclude avvisi di garanzia nei confronti del presidente del Consiglio e di Marcello Dell'Utri.
E mentre Marina Berlusconi, primogenita del Cavaliere e presidente di Fininvest, in una nota annuncia azioni legali contro Repubblica per un articolo sul boss Graviano, che definisce "una sconcertante opera di killeraggio" ai danni del suo gruppo, dalla Sardegna Berlusconi mette a segno il suo affondo.
Ad alcuni ragazzi del Pdl che lo attendono all'aeroporto dove il Cavaliere sarà l'ospite d'onore del convegno dell'Enac, il premier dice di essere stupito delle voci che lo vedrebbero tra i mandanti delle stragi mafiose. Non capisco, avrebbe detto ai ragazzi del Popolo della Libertà di Olbia, come si fanno a pensare cose del genere e quali sarebbero le motivazioni. Il premier ribadisce la necessità di andare avanti con la riforma della giustizia senza però risparmiare critiche a quella parte di magistrati di sinistra, la maggioranza, che cerca sempre un pretesto per colpirlo.
La mafia tornerà ad occupare anche una parte dell'intervento con cui Berlusconi chiude il convegno dell'Enac. I toni qui cambiano e il premier si lascia anche andare a diverse battute. A Vito Riggio, presidente proprio dell'Ente Nazionale Aeroporti, che poco prima aveva posto l'accento sul problema della mafia, il cavaliere replica: "quale problema c'é? Ci sono io...".
Il tono della voce si fà più aspro quando Berlusconi si rivolge a chi si occupa di criminalità organizzata attraverso libri e serie televisive come "La piovra": "Io li strozzerei - afferma - vista la bella figura che ci fanno fare...".
Spazio poi per parlare anche di Veronica Lario. Berlusconi non la chiama mai per nome ma rivolgendosi a Fabrizio Palenzona, presidente di Assoaeroporti seduto in prima fila, quasi si scusa per non poterlo invitare a cena viste "le richieste che mi sono arrivate per il divorzio dalla mia signora".
Le battute poi proseguono anche al termine della cerimonia ufficiale quando il Cavaliere si intrattiene di nuovo con alcuni giovani e rivolgendosi a una ragazza sorridendo aggiunge: "se avessi 50 anni in meno ti farei la corte".
Berlusconi quindi si complimenta per il lavoro svolto dall'Enac ed elogia "gli aeroporti del sud che non hanno nulla da invidiare al resto d'Europa". Il premier ribadisce l'obiettivo di raddoppiare le entrate che arrivano dal settore turistico e sottolinea "la scelta lungimirante" nel far rimanere italiana l'Alitalia.
Infine il premier non rinuncia a ricordare anche l'impegno internazionale per promuovere le aziende italiane e per l'appunto la compagnia di bandiera: "sto lavorando per un'intesa con la Russia per i voli internazionali".

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