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Berna chiude una ventina di consolati

(Keystone-ATS) La Svizzera ristruttura la sua rete di consolati in Europa e nel mondo: il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) chiuderà una ventina di consolati raggruppandoli in otto centri regionali. Il processo di riorganizzazione è iniziato in aprile.

La creazione di questi centri regionali permette di impegnare le limitate risorse in modo più efficace, ha spiegato ieri sera all’ATS il portavoce del DFAE Adrian Sollberger, confermando una informazione della radio svizzero romanda (RSR). “Ciò non tocca in alcun caso le ambasciate”, ha puntualizzato il portavoce. Sollberger ha indicato che i diversi consolati interessati dalla misura erano stati avvertiti. Il portavoce non ha fornito alcuna precisazione sulle conseguenze che la ristrutturazione comporterà per il personale.

Tra le principali capitali che vedranno chiudere i loro consolati vi sono: Copenaghen, Helsinki, Oslo, Bruxelles, Lussemburgo, Budapest, Praga, Sofia e Port-au-Prince.

In Europa sei nuovi centri regionali saranno così raggruppati a Vienna (per Austria, Slovacchia, Repubblica ceca, Ungheria, Slovenia e Croazia), a Stoccolma (Svezia, Danimarca, Finlandia e Norvegia), a Pristina (Kosovo e Albania), a l’Aja (Belgio, Lussemburgo e Paesi Bassi), a Bucarest (Romania e Bulgaria) e a Riga (Lettonia, Estonia e Lituania).

Fuori dall’Europa due centri regionali si situeranno a Hispaniola (per la Repubblica domenicana e Haiti) e a Pretoria (Sudafrica, Malawi, Zambia e Zimbabwe). Tutti questi centri consolari sono in funzione da aprile o maggio tranne quello di Vienna che inizierà la sua attività in estate, secondo il DFAE.

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