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Borsa svizzera: ancora in rosso, ma perdite ridotte

(Keystone-ATS) La Borsa svizzera si sta ancora muovendo in territorio negativo, ma le perdite si sono ridotte. I mercati sono stati favoriti da dati macroeconomici americani migliori delle attese. Alle 15.15 il listino principale SMI segna 5653,93 punti, in calo dello 0,14%. L’indice allargato SPI è a quota 5136,15 (-0,29%).

I mercati sono tuttora frenati dai timori di un deterioramento della crisi debitoria di Eurolandia e di una recessione. Negli Stati Uniti le vendite al dettaglio hanno segnato a ottobre un rialzo dello 0,5%, superiore alle attese di un +0,3%. Al netto del settore auto si è avuto un aumento dello 0,6%. I prezzi alla produzione lo scorso mese sono scesi dello 0,3% contro il -0,1% atteso.

I due giganti bancari elvetici sono chiaramente orientati al ribasso. A Zurigo al centro dell’attenzione figura l’UBS (-2,74%), che stamane ha confermato la nomina di Sergio Ermotti alla presidenza della direzione. Kaspar Villiger ha inoltre deciso di non ricandidarsi alle elezioni del Cda in occasione della prossima assemblea generale. Inizialmente era previsto che il suo successore designato, Axel Weber, ex presidente della Bundesbank, diventasse presidente del Cda solo dal 2013.

Dal canto suo il Credit Suisse (-4,21%) ha annunciato l’integrazione completa della filiale Clariden Leu attiva nel private banking. Di ieri la notizia che Moody’s sta valutando un possibile declassamento del rating a lungo termine del numero due bancario elvetico a causa dei risultati del terzo trimestre inferiori alle attese.

La Julius Bär limita le perdite (-0,71%). In calo anche gli assicurativi Zurich Financial (-1,10%) e Swiss Re (-0,84%). Contrastati i pesi massimi difensivi, con Nestlé che guadagna lo 0,98%, Novartis in flessione dello 0,10% e Roche dello 0,07%.

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