Borsa svizzera rimane fiacca, SMI -0,79%
La Borsa svizzera rimane debole, con l'indice SMI dei titoli guida che poco dopo le 15.30 segna 8'719.66 punti, in flessione dello 0,79%, mentre l'indice complessivo SPI arretra dello 0,78% a quota 8'582.68.
I mercati stanno procedendo con cautela dopo la decisione della Bce di lasciare invariati i tassi di riferimento: il presidente della Banca centrale europea Mario Draghi ha fatto sapere che le misure prese dall'istituto tengono conto del fatto che le prospettive d'inflazione a medio e lungo termine sono peggiorate.
Sui listini pesano peraltro i deludenti dati sulla produzione negli Usa e nell'Ue, che stamane hanno affondato la Borsa di Tokyo. Destano preoccupazione anche le tensioni a Hong Kong e il caso di Ebola venuto alla luce negli Stati Uniti.
Le perdite più consistenti vengono fatte segnare da Transocean (-5,27%), quotata anche negli USA e già sotto pressione a Wall Street, e da SGS (-3,26%), dopo previsioni secondo cui il mercato sul quale opera il leader delle ispezioni e delle certificazioni dovrebbe rimanere fiacco anche nel secondo semestre del 2014 e nel 2015.
Cedimenti più contenuti, ma pur sempre di rilievo, per i titoli ciclici quali Adecco (-1,63%), Geberit (-0,88%) e ABB (-1,17%). Tra i bancari Credit Suisse (-1,51%) fa peggio di UBS (-1,14%) e di Julius Bär (-1,42%), mentre tra i pesi massimi difensivi solo Novartis non si allontana troppo dalla soglia di parità (-0,28%). Nestlé cede invece lo 0,72% e Roche l'1,03%.
Le blue chip sono tutte di segno rosso, ad eccezione di Zurich Insurance che guadagna lo 0,21% (dopo valutazioni positive da parte dell'agenzia di rating Morgan Stanley), di Richemont, che avanza dello 0,19%, e di Givaudan (+0,13%).