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CF per estensione nozione stupro, non solo contro donne

Laurence Fehlmann Rielle (foto d'archivio) Keystone/LUKAS LEHMANN sda-ats

(Keystone-ATS) Il Consiglio federale è favorevole a una estensione della nozione di stupro con una modifica del codice penale, che punisce attualmente per questo reato soltanto chi violenta una donna.

In una presa di posizione senza commenti pubblicata oggi, il governo propone di accogliere la mozione in tal senso della consigliera nazionale Laurence Fehlmann Rielle (PS/GE).

L’articolo 190 del codice penale sulla “violenza carnale” punisce con una pena detentiva da uno a dieci anni (e non inferiore a tre anni nei casi più gravi) “chiunque costringa una persona di sesso femminile a subire la congiunzione carnale”. Questo reato è dunque ipotizzabile soltanto se lo stupro è fatto da un uomo su una donna, rileva la deputata, mentre non può essere invocato se la vittima è a sua volta un uomo.

La sodomia e la fellatio forzata – afferma Laurence Fehlmann Rielle – restano una semplice “coazione sessuale”, sottoposta all’articolo 189 CP. Il problema – aggiunge – è, in particolare, “che la pena minima prevista per la coazione sessuale è inferiore e che secondo il diritto attuale gli uomini omosessuali non possono essere vittime di uno stupro”.

La deputata rammenta che il governo nel 2014 si era opposto a una mozione analoga del consigliere nazionale Hugue Hiltpold (PLR/GE). Il Consiglio federale non aveva ritenuto urgente intervenire, pur riconoscendo che nel diritto svizzero la definizione dello stupro è più stretta rispetto a quanto previsto sul piano internazionale.

Il governo aveva allora sostenuto che bisognava aspettare la ratifica della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (Convenzione di Istanbul), firmata da Berna nel 2013. Nella primavera 2017 il Parlamento lo ha autorizzato a ratificare il documento, il cui articolo 36 definisce lo stupro senza alcun riferimento al genere sessuale.

Secondo l’autrice della mozione, “le discussioni che attualmente agitano vari Paesi, tra cui la Svizzera, in merito allo stupro, alla coazione e alle molestie sessuali rappresentano l’occasione per far evolvere il diritto svizzero armonizzandolo con le esigenze e il contesto attuali”.

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