Commercio estero svizzero: in ottobre +2% export e +4% import
BERNA - Il commercio estero della Svizzera si è mantenuto a un buon livello in ottobre. Rispetto allo stesso mese del 2009, le esportazioni sono aumentate del 2,0% (+6,8% in cifre reali) a 16,7 miliardi di franchi e le importazioni del 4,2% (+5,5%) a 14,6 miliardi. La bilancia commerciale ha chiuso con un'eccedenza di 2,1 miliardi.
Correggendo i dati tenendo conto che lo scorso mese ha registrato un giorno lavorativo in meno rispetto all'ottobre 2009, la crescita (export: +7,8% nominale, +12,9% reale; import: +10,0%, +11,5%) ha mantenuto i ritmi constatati dall'inizio dell'anno, spiega l'Amministrazione federale delle dogane oggi in una nota. Sull'arco dei primi dieci mesi, le esportazioni sono salite del 7,0% (+7,6% reale) a 160,3 miliardi, le importazioni del 7,9% (+7,6%) a 143,4 miliardi, con un saldo attivo di 16,9 miliardi.
Sul fronte delle vendite all'estero continuano a tirare l'industria orologiera (+18% in ottobre), quella metallurgica (+14%) e quella delle macchine (+9%). In calo (-6%) risulta invece il principale ramo dell'export elvetico, la chimica. A livello regionale la dinamica è positiva per Oceania (+11,6%), Asia (+9,3%, con Cina a +34% e India a +45%) e America Latina (+6,7%), mentre UE (-0,2%, con Germania a +5%, Italia a -5% e Grecia a -40%) e Nordamerica (-1,0%) ristagnano e l'Africa è in calo (-12,2%).
Per quanto riguarda le importazioni, tutti i gruppi principali sono segnalati in crescita. Progressioni marcate sono registrate da gioielli (+30%), automobili (+17%) e medicinali (+8%), mentre le flessioni più forti sono stati subite da derrate alimentari e tabacco (-6%), elettronica di consumo (-10%), giocattoli e articoli sportivi (-5%). Per quanto riguarda la provenienza dei prodotti, spiccano America latina (+33,3%) e Asia (+13,5%), davanti a UE (+4,5%). Il Nordamerica (-13,3%) ha invece perso terreno.
A livello di curiosità va segnalato il crollo del commercio estero con la Libia: l'export in ottobre è sceso dell'85% a 3 milioni, mentre l'import è diminuito del 78% a 23 milioni.