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Coree: Pyongyang minaccia, Seul promette vendetta

Questo contenuto è stato pubblicato il 27 novembre 2010 - 12:19 minuti
(Keystone-ATS)

SEUL - Braccio di ferro a distanza fra le due Coree, oggi, alla vigilia delle manovre navali congiunte Seul-Usa: Pyongyang ha lanciato nuove minacce, promettendo una "pioggia di fuoco" se le manovre ci saranno, mentre nel Sud, ai funerali dei due marines sudcoreani morti nel cannoneggiamento dell'isola di Yeonpyeong, i militari promettono che i caduti saranno "vendicati" con una forza "mille volte superiore".
Nella cerimonia che si è tenuta nei pressi di Seul, il capo di stato maggiore della marina sudcoreana, in un discorso molto emotivo ha usato parole pesanti contro i "traditori" nordcoreani, promettendo che i due giovani, di 20 e 22 anni, saranno vendicati e che Seul reagirà con forza "mille volte superiore" all'attacco, che ha causato anche la morte di due civili.
E proprio di quei due civili ha parlato oggi Pyongyang: dopo aver minacciato di creare "un mare di fuoco" se ci saranno "nuove provocazioni" evocando "conseguenze imprevedibili", ha dichiarato, in un gesto insolito per la sua propaganda, generalmente ispirata a toni truculenti, che la morte dei civili sull'isola, "se confermata" è "incresciosa", affermando tuttavia che la responsabilità ricade sui sudcoreani, che, scrive l'agenzia Kcna, che li avrebbero usati come "scudi umani" attorno alle postazioni e basi militari.
I contraddittori pronunciamenti del Nord sono probabilmente da attribuire agli sforzi della diplomazia cinese, messa sotto pressione dalla comunità internazionale che le chiede di esercitare un'influenza moderatrice su Pyongyang. Il ministro degli esteri di Pechino, Yang Jiechi, ha parlato con i rappresentanti delle due Coree e col segretario di Stato americano, Hillary Clinton.
"Il compito urgente è ora quello di prendere il controllo della situazione e impedire altri incidenti", ha affermato il ministro parlando al telefono con Clinton, secondo l'agenzia Nuova Cina. Nella sala dell'ospedale militare di Sungnam, poco fuori Seul, dove si sono svolti i funerali dei marines, tutti i presenti hanno a turno deposto un crisantemo bianco davanti alle foto dei due giovani mentre i familiari, seduti in prima fila, non hanno trattenuto le lacrime.
"Siamo più forti, dobbiamo colpirli come meritano", ha detto uno delle decine di veterani dell'esercito che hanno partecipato alla cerimonia, indossando le loro divise e dei cappelli rossi. Una settantina di loro hanno protestato davanti al ministero della difesa, dando vita a tafferugli con i poliziotti che difendevano l'edificio. In un' altra zona di Seul centinaia di persone hanno manifestato pacificamente contro la Corea del Nord.

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