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Egitto: Sisi, mani straniere dietro attacchi in Sinai

Questo contenuto è stato pubblicato il 25 ottobre 2014 - 15:33
(Keystone-ATS)

"Elementi stranieri hanno pianificato un complotto contro l'Egitto". Lo ha detto il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi dopo la riunione di stamani con il Consiglio supremo delle forze armate, in merito agli attacchi di ieri in Sinai. Secondo fonti mediche, è salito a 30 il bilancio dei militari uccisi, solo 23 identificati.

"Saranno presto prese diverse misure a Rafah e nella zona di frontiera, voi egiziani restate calmi", ha detto Sisi alla tv di Stato. "La guerra non è facile, abbiamo avuto dei martiri e ce ne saranno altri, ma decine di terroristi vengono uccisi ogni giorno e dobbiamo apprezzare le operazioni dell'esercito contro il terrorismo", ha aggiunto.

Fonti della sicurezza in Sinai riferiscono che le forze egiziane hanno compiuto oggi una serie di raid contro le postazioni dei terroristi a Sheikh Zowayyed, teatro dei sanguinosi attentati di ieri.

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