Grigioni: riforma territoriale alla prova delle urne
Nel canton Grigioni si vota il prossimo fine settimana su un aspetto controverso della riforma territoriale. La legge d'applicazione sull'organizzazione delle nuove regioni è stata l'oggetto di due referendum: uno lanciato dai giovani PDC della Surselva e un referendum dei comuni sostenuto anche della Mesolcina.
La creazione delle 11 regioni - che dal 2016 sostituiranno gli attuali 11 distretti, i 39 circoli e le 14 corporazioni regionali - è già stata di fatto avallata alle urne dai grigionesi attraverso una revisione parziale della Costituzione cantonale, approvata nel settembre 2012 dal 77% dei votanti.
Se la necessità della riforma territoriale non era controversa, le sue modalità hanno fatto molto discutere. La legge ora in votazione definisce l'appartenenza dei comuni alle singole regioni, come pure l'organizzazione interna di queste ultime.
Il punto più discusso riguarda proprio l'organizzazione delle regioni. La legge proposta dal governo - ed approvata dal Gran Consiglio con 88 voti contro 13 - prevede che in tutte le regioni l'organo decisionale sarà la conferenza dei sindaci. All'interno di queste conferenze, ogni sindaco avrà un diritto di voto ponderato sulla base del numero di abitanti del suo comune.
I referendisti considerano questo tipo di organizzazione una misura centralistica imposta da Coira e chiedono che le regioni possano organizzarsi in modo più autonomo, mantenendo se lo vorranno dei parlamenti regionali. Per gli oppositori, concentrare tutto nelle mani dei sindaci rappresenterebbe inoltre una pressione mascherata per imporre nuove fusioni di comuni.
La riforma territoriale procederà in effetti parallelamente alle aggregazioni comunali. Il cantone contava ancora 212 comuni nel 1998: il loro numero scenderà a 125 all'inizio del 2015 e altri progetti aggregativi sono attualmente in corso.
Le nuove regioni saranno enti di diritto pubblico senza potere legislativo e rappresenteranno l'unico livello intermedio fra il Cantone e i comuni. Si occuperanno di tutti i compiti amministrativi sovracomunali - ad esempio nel campo della pianificazione, delle esecuzioni e dei fallimenti, dei servizi sociali o dello smaltimento dei rifiuti - ed opereranno attraverso contratti di prestazione. I 39 circoli manterranno unicamente la funzione di circondari per l'elezione del Gran Consiglio.
La suddivisione dei comuni ricalca quelle degli attuali distretti: la regione Viamala avrà il maggior numero di comuni (29), la regione Plessur attorno a Coira sarà con 41'296 abitanti la più popolata e quella di Surselva avrà la più grande superficie. La nuova regione della Moesa conterà 14 comuni e quasi 19'000 abitanti.