Iberamerica: vertice; Honduras, solo dichiarazione presidenza
ESTORIL - Il vertice iberoamericano di Estoril si è concluso questo pomeriggio senza che i leader dei 22 paesi membri, fortemente divisi sulla questione, siano riusciti ad adottare una risoluzione comune sulla crisi dell'Honduras e sul risultato delle elezioni del dopo-golpe di domenica, affidandosi a una dichiarazione della presidenza portoghese.
Il documento del Portogallo afferma che i capi di stato e di governo iberoamericani "condannano il colpo di stato in Honduras" di giugno e ritengono che il ripristino del presidente eletto Manuel Zelaya, "perché completi il mandato costituzionale, sia un passo fondamentale per il ritorno alla normalità costituzionale".
Il premier portoghese José Socrates ha detto che i leader dei 22 (tutti i paesi latino-americani più Spagna, Portogallo e Andorra) hanno voluto "condannare il golpe e anche promuovere il dialogo nazionale in Honduras".
La presidente argentina Cristina Fernandez de la Vega, che prende ora la presidenza della famiglia iberoamericana, ha affermato che la dichiarazione del Portogallo punta a "collegare le posizioni diverse che esistono sulla questione", ma ha ribadito la propria linea critica verso il processo in corso in Honduras. "Non esiste una donna un po' incinta o meno incinta: così o c'è la democrazia o non c'è", ha affermato.
La dichiarazione della presidenza afferma anche che i leader dei 22 "continueranno a contribuire attivamente alla ricerca di una soluzione che consenta l'apertura di un dialogo nazionale in Honduras e il ripristino del regime democratico". La dichiarazione ribadisce inoltre "il fermo impegno" dei 22 "per la difesa dei principi democratici di tutti i paesi" latinoamericani e "la prevenzione di qualsiasi tentativo di destabilizzazione di governi legittimamente eletti".
La dichiarazione della presidenza non affronta la questione di un possibile riconoscimento del presidente Porfirio Lobo, eletto domenica, che vede su posizioni per ora contrapposte i paesi latinoamericani.