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India: giochi Commonwealth, festa trionfa su timore attentati

(Keystone-ATS) NEW DELHI – Una esplosione di fuochi d’artificio, colori, danze e ritmi incessanti di tamburi durata oltre tre ore ha spazzato via oggi, con il contributo di 65.000 persone raccolte nell’avveniristico stadio Jawaharlal Nehru di New Delhi, i timori della vigilia su possibili attentati terroristici in occasione della giornata inaugurale della 19/a edizione dei Giochi del Commonwealth.
Orgogliosamente considerati i più imponenti mai realizzati – 6.700 persone provenienti da 71 paesi – i Giochi si protrarranno fino al 14 ottobre, offrendo gare riguardanti 19 discipline, e con l’introduzione per la prima volta del tennis.
Comunque, sulla sicurezza del pubblico e delle personalità presenti – fra cui il principe Carlo che ha aperto i Giochi, la consorte Camilla, e le massime autorità indiane (presidente Pratiba Pathil, premier Manmohan Singh e presidente del Partito del Congresso, Sonia Gandhi) – hanno vegliato, oltre a 10.000 volontari, 115.000 uomini delle forze di sicurezza, elicotteri, droni, unità cinofile, tiratori scelti e teste di cuoio.
E non è riuscito ad alterare il clima di festa neppure la notizia della scoperta oggi nel villaggio degli atleti di un caso di dengue che ha interessato un membro della delegazione indiana di bocce. Lo spettacolo, in sette quadri e che puntava ad esaltare la diversità e la multiculturalità del sub-continente indiano, si è sviluppato sotto la regia di un pallone aerostatico che all’inizio dello show si è levato sullo stadio ad una altezza di 30 metri, contribuendo ad ingigantire il palcoscenico collocato al centro del rettangolo verde.
Operato dalla società italiana K-Events, l’aerostato ha proposto all’inizio una danza nell’aria di gigantesche ed eteree marionette, magnificando poi grazie ad un sistema di specchi le luci multicolori, ed offrendo su uno schermo gigante una visione a grandezza naturale di tutte le fasi dello spettacolo.
Così si è levato nell’aria il ritmo atavico dei tamburi nelle mani di 1.000 percussionisti, guidati da Keshava, un bambino di sette anni che dall’età di due suona l’antica e tradizionale ‘tabla”. Poi è stata la volta delle danze, festival di musiche e colori che caratterizzano i film di Bollywood, interpretate da ragazzi e ragazze provenienti da tutti gli Stati indiani.
Quindi la scena è stata rubata da centinaia di ragazzini che prima hanno intonato una canzone di benvenuto per gli atleti (Su Swagatam) e quindi hanno formato con i loro corpi il tradizionale saluto indiano (namaste). Infine l’immancabile yoga. Decine e decine di giovani e non si sono esibiti nelle più diverse posizioni asana, mentre dal nulla si è materializzato un enorme yogi tridimensionale, dal cui corpo si sono levate nel cielo i sei chakra, centri di energia che ogni essere umano ha nel suo corpo.

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