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India: troppo cibo ai matrimoni, ministro contro sprechi

Questo contenuto è stato pubblicato il 23 febbraio 2011 - 11:25
(Keystone-ATS)

Un ministro indiano ha deciso di imporre una cura dimagrante ai banchetti nuziali per risparmiare cibo da dare ai poveri. A riferire dell'originale proposta è il quotidiano Mail Today. Di fronte alla cronica penuria di razioni alimentari per le fasce più deboli, K.V. Thomas, titolare del dicastero dell'Alimentazione, intende presentare una legge per ridurre la quantità di cibo servita nelle ricche feste di matrimonio.

Il ministro sostiene infatti che il 15% dell'intera produzione di cereali e verdure in India "va sprecata durante queste stravaganti cerimonie". Non ci sono statistiche ufficiali per verificare la veridicità di questa enorme massa di avanzi. È però vero che, di pari passo con il boom economico, è anche aumentato lo sfarzo e il lusso esibito alle cerimonie di matrimonio che, secondo la tradizione indiana, durano diversi giorni e coinvolgono migliaia di invitati. È abitudine inoltre servire prelibatezze gastronomiche di diverse regioni indiane e anche internazionali.

"C'è un enorme spreco di cibo ai matrimoni e nelle altre funzioni pubbliche. Lo considero come un atto criminale. Occorre trovare il modo di evitare questo sciupo di generi alimentari" ha tuonato Thomas, che è anche responsabile per il sistema distribuzione alimentare, spesso carente a causa del deperimento delle derrate agricole nei magazzini governativi.

A tale proposito, il ministero sta mettendo a punto anche una campagna di sensibilizzazione dell'opinione pubblica. Un comitato di esperti, guidato dall'agronomo M.S. Swaminathan, fautore della "rivoluzione verde", è al lavoro per trovare una soluzione. Non è infatti chiaro se le restrizioni saranno attuate sui menù oppure sul numero di invitati. Negli anni Sessanta, all'epoca dele grandi carestie, il governo promulgò una controversa legge (Guest Control Order) che limitava il numero di ospiti alle cerimonie pubbliche.

I matrimoni di alcuni Paperoni indiani sono saliti alla ribalta delle cronache mondiali per l'eccentricità oltre che per gli esorbitanti costi. Il re dell'acciaio, Lakshmi Mittal, nel 2004 aveva celebrato il matrimonio della figlia con una festa principesca nel palazzo di Versailles con 45 chef da tutto il mondo. Il magnate degli hotel di New York, Vikram Chatwal, nel 2006 ha organizzato sontuose cerimonie in tre città indiane per una decina di giorni, trasportando gli invitati con aerei charter noleggiati per l'occasione.

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