Islanda: elezioni, centro-destra in testa, prime proiezioni
L'opposizione di centrodestra, contraria all'adesione all'Unione europea, è data in largo vantaggio - nel rispetto dei pronostici - dalle prime proiezioni delle elezioni legislative svoltesi ieri in Islanda.
Dal voto verrà fuori in ogni modo un nuovo premier visto che l'uscente, la socialdemocratica Johanna Sigurdardottir, 70 anni, ha annunciato di ritirarsi dalla politica. In lizza per succederle, i sondaggi della vigilia davano il conservatore Bjarni Benediktsson, 43 anni, e il centrista David Gunnlaugsson, 38 anni.
Secondo uno spoglio parziale, il Partito del Progresso (centrista e agrario) di Gunnlaugsson si attesterebbe oltre il 33% dei voti, mentre il Partito dell'Indipendenza (destra) di Benediktsson sarebbe al 28-29%.
Lontanissimi al momento i due partiti del governo uscente, quello che ha gestito la fase seguita alla svolta e alle nazionalizzazione delle banche con cui l'isola del grande nord fece fronte al tracollo finanziario del 2008: vale a dire l'Alleanza (socialdemocratica), indicata di poco sopra il 10%, e il Movimento verdi-sinistra, che le prime schede scrutinate relegano al 5,5.