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Johann Schneider-Ammann rilancia dibattito su trasparenza

Questo contenuto è stato pubblicato il 26 settembre 2010 - 19:05 minuti
(Keystone-ATS)

BERNA - Johann Schneider-Ammann auspica una maggiore trasparenza in Consiglio federale e chiede che vengano resi noti i risultati dei voti quando ci sono divergenze. Una proposta che aveva già lanciato - senza successo - Christoph Blocher e che è stata accolta tiepidamente anche da Fulvio Pelli: il presidente PLR ha invitato l'imprenditore bernese a farsi dapprima un'idea lavorando nell'esecutivo.
In un'intervista alla "Zentralschweiz am Sonntag", Johann Schneider-Ammann dice di volere esplorare "nuove vie" per permettere alla popolazione di essere informata nel modo più sincero e trasparente possibile sulle decisioni del Consiglio federale, senza che questo nuoccia alla collegialità. Propone ad esempio di rendere pubblico il numero dei voti a favore e contro una determinata decisione.
L'idea però non è nuova. Nell'aprile 2004, dopo i primi 100 giorni trascorsi in veste di consigliere federale, Christoph Blocher aveva chiesto che venissero pubblicati in risultati dei voti. L'ex ministro UDC aveva però cambiato idea nel gennaio 2006.
Nel marzo 2007, il Consiglio nazionale aveva rifiutato con 128 voti contro 48 un'iniziativa parlamentare UDC in questo senso. Per la maggioranza dei deputati, questa soluzione non farebbe che aumentare la pressione dei partiti sui ministri e metterebbe a rischio la collegialità.
Anche Fulvio Pelli non si è mostrato entusiasta dell'idea lanciata dal "suo" nuovo consigliere federale. "Dovrebbe dapprima provare a lavorare in governo e, in una seconda fase, assumere una posizione definitiva in merito", ha affermato il presidente liberale radicale intervistato stasera dalla radio romanda.
A suo avviso la trasparenza auspicata potrebbe essere una buona cosa, perché eviterebbe le continue voci e indiscrezioni, ma potrebbe anche mettere in discussione la confidenzialità in seno al governo. "Non sono personalmente in grado di giudicare come dovrebbero essere regolate le cose in un consesso di cui non faccio parte", ha osservato Pelli, aggiungendo che Schneider-Ammann "cambierà d'opinione".

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