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Libia: taglia 1,6 mln dollari su Gheddafi, vivo o morto

Questo contenuto è stato pubblicato il 24 agosto 2011 - 16:22
(Keystone-ATS)

Il Consiglio nazionale transitorio libico offre 1,6 milioni di dollari a chiunque catturi o uccida Muammar Gheddafi. Il presidente del governo dei ribelli Mustafa Abdel Jalil ha dichiarato che a chiunque consegnerà il rais sarà concessa l'amnistia.

Bombardamenti da parte delle forze lealiste sono intanto in corso nelle zone centrali di Tripoli, secondo un portavoce dei ribelli. Tra gli obiettivi dei colpi d'armi pesanti c'è ancora il compound di Bab al Aziziya, espugnato ieri dalle forze anti-regime.

Intensi combattimenti sono in corso anche nella zona della strada per l'aeroporto, dove truppe del rais in ritirata dal compound di Gheddafi si sono attestate e da cui oppongono una strenua resistenza all'avanzata delle forze ribelli per la conquista dell'intero compound, che si estende fino all'Hotel Rixos dove sono intrappolati decine di giornalisti stranieri.

I fedelissimi del rais sono dispiegati lungo una serie di terreni agricoli e colpiscono i ribelli con il lancio di missili Grad e artiglieria pesante.

Gli insorti dal canto loro stanno tentando l'accerchiamento con un attacco verso Abu Silimi e le retrovie nemiche.

A momento, dopo gli intensi bombardamenti della mattinata da parte degli aerei Nato, i ribelli sembrano attendere ordini. Sul campo è schierata la Brigata Tripoli mentre molti combattenti delle montagne sono tornati a casa per una pausa di riposo.

L'avanzata dei ribelli libici sul fronte orientale in direzione di Sirte, città natale di Gheddafi e una delle ultime roccaforti ancora in mano alle forze lealiste, è stata bloccata da una resistenza "inattesa". È quanto affermano i ribelli impegnati nell'offensiva, che ieri sono avanzati di parecchi chilometri verso Ovest conquistando il porto petrolifero di Ras Lanuf e spingendosi fino a Bin Jawad, a 50 chilometri a est di Sirte.

"Siamo sorpresi - ha detto Fawzi Boukatif, comandante militare della ribellione -, credevamo che dopo la caduta del quartiere generale di Gheddafi si sarebbero arresi".

Le forze lealiste, secondo i ribelli, hanno eretto una serie di barriere per difendere Sirte e non hanno accolto le proposte di negoziato avanzate ieri dai ribelli per evitare i combattimenti.

"Sembra che non si vogliano arrendere - ha ribadito Boukatif - ma noi vogliamo risparmiare la città e per questo cerchiamo di ottenere di accedere liberamente con dei negoziati", evitando spargimenti di sangue.

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