Lotta alla povertà: per la prima volta una strategia unica
Per lottare contro la povertà, nel 2012 la Confederazione ha elaborato una strategia unica comprendente l'aiuto umanitario e le misure di politica economica. Questa novità è messa in evidenza nel rapporto annuale sulla cooperazione internazionale svizzera pubblicato oggi dalla Segreteria di Stato dell'economia (Seco) e dalla Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC).
Per la prima volta Berna ha collegato aiuto umanitario, cooperazione tecnica e finanziaria, misure di politica economica e commerciale e cooperazione con i Paesi dell'Est, si legge in una nota del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE).
Il rapporto pubblicato oggi illustra il contributo della Svizzera alla risoluzione dei problemi locali, regionali e globali anche attraverso testimonianze personali che fanno luce sulle iniziative concrete condotte dalla cooperazione internazionale, si legge nel comunicato.
L’aiuto pubblico svizzero allo sviluppo ha continuato ad aumentare nel 2012 e ha raggiunto 2,833 miliardi di franchi (+4,7% rispetto al 2011). Ciò corrisponde allo 0,45% del prodotto interno lordo (PIL). Entro il 2015 sarà portato allo 0,5% del PIL, ricorda il DFAE.
In futuro la Confederazione intende impegnarsi maggiormente nelle zone di conflitto e nei Paesi in cui le strutture statali hanno fallito, perché è proprio in quei contesti che maggiore è la necessità di aiuto, aggiungono i servizi di Didier Burkhalter.
Parallelamente alla lotta contro la povertà, la cooperazione svizzera si focalizza ormai sempre più sul controllo dei rischi globali che mettono a repentaglio la sussistenza di milioni di persone, sottolinea la nota.
Per il periodo 2013-2016 il parlamento ha concesso un credito d'impegno di 11,35 miliardi di franchi per interventi in materia di cooperazione internazionale.