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LPP: rassegna stampa, un voto di protesta e di sfiducia

(Keystone-ATS) BERNA – “Un’umiliazione per il Consiglio federale” (“Blick”) che ricorda la battaglia della Beresina (“24 Heures”). I principali quotidiani della Svizzera tedesca e romanda non hanno dubbi all’indomani del chiaro “no” popolare all’abbassamento del tasso di conversione. Governo, parlamento e ambienti economici sono invitati a fare un “mea culpa” per ripristinare la fiducia ed evitare che vengano compromesse altre riforme delle assicurazioni sociali.
All’origine della bocciatura della revisione della Legge sulla previdenza professionale “vi è l’insicurezza derivante dalla situazione economica generale, nonché la rabbia per i bonus in particolare”, scrive la “Neue Luzerner Zeitung”. In questo contesto – aggiunge – la popolazione non era disposta ad accettare una riduzione delle rendite. Sulla stessa lunghezza d’onda la “Basler Zeitung”, secondo cui “l’uomo della strada si è rifiutato di pagare per gli errori commessi dai manager”. E anche “Le Matin” ascrive il responso delle urne a un profondo malumore, originato dalla débâcle di UBS negli Stati Uniti.
Per il “Quotidien Jurassien”, il cui cantone ha registrato il tasso di “no” più elevato della Svizzera (85%), la votazione ha manifestato una mancanza di fiducia nel settore finanziario. Secondo il “Tages-Anzeiger”, la credibilità degli assicuratori privati è fortemente compromessa a causa della mancanza di una regolamentazione degli utili, imputabile a governo e parlamento. “Non si può avere fiducia in un sistema poco trasparente”, sottolinea pure la “Berner Zeitung”.
La “Neue Zürcher Zeitung” osserva che è un’impresa ostica convincere la popolazione della necessità di una riduzione delle rendite. Per questo motivo – aggiunge il foglio liberale – non è stato saggio proporre un’ulteriore riduzione del tasso di conversione dopo quella, tuttora in corso, avviata nel 2005. “È stata una soluzione apparentemente troppo semplice per essere onesta”, scrive il “24 Heures”, aggiungendo che il problema del finanziamento delle rendite non è comunque risolto.
Alcuni giornali guardano anche al futuro di altre riforme. “L’11. revisione dell’AVS non avrà chance in una votazione popolare, qualora dovesse essere improntata soltanto alla riduzione delle prestazioni”, scrive il “Landboten” di Winterthur. Secondo “Le Temps”, la situazione è invece diversa per la revisione dell’assicurazione disoccupazione, a condizione che vengano eliminate le misure più drastiche: “non è affatto scontato che la sinistra incassi una nuova vittoria”, scrive il quotidiano romando.

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