Minder: nuova proposta, iniziative al voto nel giro di un anno
BERNA - Thomas Minder, noto per aver promosso l'iniziativa "contro le retribuzioni abusive", lancia una nuova idea: sottoporre al voto popolare le iniziative al più tardi un anno dopo la consegna delle firme, senza che Consiglio federale e Parlamento le esaminino.
In un comunicato diffuso oggi su internet, Minder se la prende sia con le lobby, sia con le lungaggini caratterizzate da "battibecchi e innumerevoli controprogetti diretti e indiretti" che hanno fatto seguito alla sua iniziativa sui salari abusivi. L'andirivieni da una commissione all'altra non viene compreso dai cittadini, secondo Minder.
In ogni caso, afferma l'imprenditore sciaffusano, è il popolo ad avere l'ultima parola. Sottoporgli direttamente le iniziative avrebbe due vantaggi: far cadere i tatticismi e tagliar l'erba sotto i piedi alle lobby.
Inoltre, prosegue nella sua presa di posizione, evitare i dibattiti alle Camere permetterebbe di risparmiare e di ridurre il lavoro dei parlamentari. Con questa procedura la democrazia diretta risulterebbe rafforzata, aggiunge, e i problemi politici in sospeso potrebbero essere risolti più celermente. Ciò renderebbe la Svizzera più competitiva, conclude Minder.
Secondo questa proposta, spetterebbe alla Cancelleria federale il compito di esaminare validità e compatibilità con il diritto internazionale delle iniziative, e ciò prima della raccolta delle firme. L'istanza di ricorso sarebbe il Tribunale federale.
A tutt'oggi Minder afferma di non essere certo di voler lanciare un'iniziativa in questo senso. Intende in un primo tempo "tastare il polso" alla popolazione, dichiara in un'intervista rilasciata alla "SonntagsZeitung".