Mine antipersona: bonifica pari a due volte Londra
GINEVRA - Oltre 3mila km2 - pari a due volte la superficie di una grande città come Londra - sono stati ripuliti dalla minaccia delle mine antipersona nel mondo, 86 Paesi hanno distrutto 44 milioni di mine nei loro arsenali e milioni di vite sono state salvate. Questo in dieci anni il bilancio del Trattato di Ottawa sulla messa al bando delle mine antipersona, entrato in vigore nel 1999.
Il sostegno internazionale contro le mine ha raggiunto l'anno scorso un record. I donatori hanno investito 518 milioni di dollari. Fra questi, la Svizzera figura al 12mo rango, con 15,1 milioni di dollari (16,3 milioni di franchi), con un aumento del 26% rispetto al 2007. La Commissione europea ha da parte sua versato 89,5 milioni di dollari e gli Usa 85.
Ulteriori progressi sono però necessari, hanno affermato oggi a Ginevra i responsabili del "Landmine Monitor Report 2009: toward a Mine-Free World" elaborato dall'International Campaign to Ban Landmines (Icbl). Infatti benché in constante calo, il numero delle vittime di mine per il periodo 1999-2008, è di almeno 73.576. Troppe, afferma l'Icbl precisando che il vero numero è probabilmente più alto.
Secondo il rapporto, impiego, produzione e commercio di mine antipersona è radicalmente sceso negli anni e la stigmatizzazione mondiale delle mine antipersona come armi inaccettabili continua la sua progressione, ha affermato Steve Goose di Human Rights Watch.
Dal 1999, le operazioni di bonifica hanno consentito di rimuovere oltre 2,2 milioni di mine antipersona, 250.000 mine antiveicolo e circa 17 milioni di altri ordigni inesplosi (Erw), per un'area complessiva di 3.200 Km2. Tuttavia, più di 70 paesi sono ancora contaminati da ordigni inesplosi. Il Trattato di Ottawa è stato firmato dall'80% dei paesi nel mondo, mentre 39 Stati - tra cui Cina, India, Pakistan, Russia e Usa - non ne fanno parte.
Secondo gli autori del rapporto, la Convenzione è però osservata anche da Stati che non vi hanno aderito e negli ultimi anni, Birmania (Myanmar) e Russia sono stati gli unici paesi ad aver usato le mine antipersona. Anche la produzione di questi ordigni è diminuita ed il commercio di mine antipersona si è ridotto a trasferimenti illeciti. Il rapporto afferma inoltre che l'assistenza alle vittime è rimasta insufficiente, mentre centinaia di migliaia di persone hanno bisogno di maggiore sostegno.