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MO: Israele, solenni cerimonie per giornata Shoah

(Keystone-ATS) Al suono delle sirene la vita in tutto il territorio di Israele si è fermata per due minuti di raccoglimento in memoria dei sei milioni di ebrei uccisi dai nazisti durante la Shoah.

Al carattere solenne della ricorrenza – che ieri è stata ricordata al Museo dell’Olocausto Yad va-Shem di Gerusalemme e oggi in tutti gli istituti scolastici del Paese – si è aggiunta nel frattempo la notizia della uccisione del leader di al-Qaida Osama Bin Laden. Una coincidenza che alcuni leader locali hanno trovato “altamente simbolica”. Israele celebra la Giornata della Shoah otto giorni prima della Giornata dell’Indipendenza. sulla base del calendario lunare ebraico.

Ieri, in un discorso alla Nazione da Yad va-Shem il premier Benyamin Netanyahu ha rilevato che una delle lezioni che il popolo ebraico deve trarre dall’Olocausto è quella di non minimizzare mai l’importanza delle proclamazioni dei suoi nemici quando dicono di volere lo sterminio degli ebrei.

“L’Iran si dota di armi nucleari appunto a questo fine, e finora il mondo non l’ha fermato. La minaccia alla nostra esistenza non è teorica. La minaccia – ha detto ancora Netanyahu – si erge di fronte a noi e di fronte a tutta la umanità. È un dovere fermarla”.

Anche il Capo dello stato Shimon Peres ha fatto appello alle Nazioni del mondo affinché arrestino la minaccia nucleare iraniana. Poi, rivolto agli israeliani, ha aggiunto: “Noi, il popolo ebraico, siamo stati vittime di razzismo, persecuzioni e discriminazioni, ma non abbiamo mai dimenticato l’obbligo di rispettare ogni persona perchè, secondo la nostra tradizione, tutti sono stati creati a somiglianza di Dio”.

La missione dello Stato di Israele è duplice: “Difendere fisicamente il popolo ebraico e difendere la nostra tradizione. Ogni cittadino di Israele sa – ha esclamato Peres – che Israele è e sarà il Paese più anti-razzista al mondo”.

In Israele vivono circa 200 mila sopravvissuti alla Shoah. In questi giorni i mass media dedicano grande attenzione alle loro vicissitudini durante l’Olocausto. Il Museo Yad va-Shem, da parte sua, è impegnato nella catalogazione di oggetti in loro possesso che racchiudono un particolare significato storico, per evitare che vadano perduti con la morte di questi superstiti.

Oggi intanto si celebrano a Gerusalemme i funerali del giudice Moshe Landau, colui il quale 50 anni fa diresse lo storico processo contro Adolf Eichmann conclusosi con la condanna a morte del gerarca nazista. Landau è spirato ieri, all’età di 99 anni.

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