Moratoria degli studi medici è in dirittura di arrivo
La reintroduzione della moratoria sull'apertura di nuovi studi medici è in dirittura di arrivo. Oggi gli Stati hanno eliminato l'ultima divergenza importante col Nazionale, decidendo di escludere da questa misura, oltre ai generalisti e ai pediatri, anche quei medici che hanno esercitato durante tre anni in un istituto svizzero di formazione riconosciuto. Per fare in modo che questo provvedimento entri in vigore in luglio, entrambe le Camere dovranno accordargli l'urgenza, approvandolo con la maggioranza assoluta dei voti. In seguito, il dossier dovrà superare lo scoglio della votazione finale.
La misura approvata oggi dai "senatori" per 27 voti a 16 si discosta dal progetto governativo per adeguarsi al Nazionale che aveva fortemente voluto tale aggiunta giudicandola necessaria per rispondere al forte aumento da parte di medici specialisti stranieri di un numero Iva per poter esercitare in Svizzera fatturando le prestazioni all'assicurazione malattia (LaMal).
Finora gli Stati si erano sempre rifiutati di piegarsi a questa esigenza dell'altra camera spiegando, come più volte ribadito in aula dal ministro della sanità Alain Berset, che questa clausola rischia di introdurre una discriminazione indiretta nei confronti degli specialisti stranieri ed è quindi contraria all'accordo sulla libera circolazione delle persone con l'Ue.
Liliane Maury-Pasquier (PS/GE), favorevole invece alla versione del Nazionale sostenuta oggi dalla maggioranza della commissione preparatoria degli Stati, ha difeso questo provvedimento dichiarando che a fine maggio un terzo delle richieste per esercitare inoltrate nel suo cantone - Ginevra - proveniva da medici domiciliati all'estero."Il minimo che si possa pretendere da queste persone è che conoscano un po' il nostro sistema sanitario", ha poi aggiunto la "senatrice", precisando che i cantoni non saranno obbligati ad introdurre la moratoria, ma potranno farvi ricorso se lo riterranno opportuno. Oltre a Ginevra, anche il Ticino ha conosciuto negli ultimi anni un forte aumento delle richieste da parte di medici stranieri per esercitare in loco. Si teme un forte aumento dei costi sanitari.In un ultimo tentativo, Felix Gutzwiller (PLR/ZH) - medico di professione - ha parlato di una misura che discrimina indirettamente i medici stranieri e che non risolverà i problemi sul tappeto, ossia l'aumento dei costi.
Introdotta nel 2002, la moratoria è stata abolita alla fine del 2011. Dal 2012 si è assistito a un notevole incremento di specialisti, in particolare in provenienza dall'UE, che chiedono un numero IVA per poter fatturare le prestazioni dell'assicurazione obbligatoria.
Per frenare questo aumento, il ministro della sanità ha proposto la reintroduzione della moratoria a titolo transitorio e quale misura urgente durante tre anni, nell'attesa di una soluzione più globale. Come detto, la "reintroduzione temporanea dell'autorizzazione secondo il bisogno" nella LAMal interessa solo gli specialisti.