Morgan Stanley: finisce sotto inchiesta su derivati
NEW YORK - Giro di vite su Wall Street. Dopo Goldman Sachs finisce anche Morgan Stanley finisce nel mirino delle autorità federali statunistensi. Indagano - riporta il Wall Street Journal - sulla possibilità che l'istituto abbia ingannato in propri clienti confenzionando e vendendo loro prodotti derivati legati ai mutui subprime, su cui a volte scommetteva contro.
I prodotti in questione sono dei collateral debt obligation (cdo) intitolati a due presidenti americani, ovvero James Buchanan e Andrew Jackcon, e creati alla metà del 2006. A questi titoli i trader si riferivano con l'espressione 'Dead Presidents' (Presidenti morti).
L'inchiesta è in fase preliminare: i casi relativi ai prodotti complessi realizzati da Wall Street rappresentano un'ardua sfida per le autorità, che devono riuscire a provare al di là di ogni ragionevole dubbio che una data società o i suoi dipendenti abbiano volontariamente e coscientemente ingannato gli investitori. Molte indagini criminali in questo senso sono state aperte in passato dalle autorità e si sono chiuse senza alcuna accusa. "Abbiamo ragione di ritenere - afferma il numero uno di Morgan Stanley James Gorman - che non ci sia alcun fondamento nella presunta indagine di cui parla il Wall Street Journal". "Non siamo stati contatti dal Dipartimento di Giustizia e non siamo a conoscenza di alcuna indagine sulle transazioni a cui fa riferimento il Wall Street Journal" aggiunge la banca.
Nel mercato dei cdo Morgan Stanley non era uno dei maggiori protagonisti e anche se la società ha realizzato profitti con gli accordi 'Dead presidents', questi sono stati oscurati dai 9 miliardi di dollari di perdite registrate con le scommesse sul mercato immobiliare nel 2007. Le indiscrezioni sull'inchiesta fanno scivolare il titolo Morgan Stanley a Wall Street, dove è arrivato a cedere oltre il 4%. Ma le indagini, osserva Mark Lane analista di William Blair, non dovrebbero rappresentare una sorpresa per gli investitori. "Ogni banca di investimento è sotto osservazione sui cdo e sulle loro pratiche di vendita" spiega Lane, precisando come anche i danni di immagine provocati dalle indagini sono in qualche modo limitati, visto che le indagini sono ampie e riguardano diverse società. Le indiscrezioni dovrebbero rappresentare una buona notizia per Goldman Sachs, che non si troverà più da sola - aggiunge Lane - in prima linea sommersa da critiche.
Il 16 aprile scorso la Sec ha accusato Goldman Sachs di frode per aver ingannato gli investitori confezionando e vendendo prodotti derivati legati ai mutui subprime senza comunicare cruciali informazioni. Goldman ha immediatamente respinto le accuse: "sono completamente infondate. Ci difenderemo e difenderemo la reputazione della banca". Aig ha oggi annunciato che il suo staff legale sta studiando e rivedendo le transazioni con Goldman Sachs per valutare se ci siano gli estremi per recuperare parte dei fondi nel caso in cui gli accordi abbiano messo in pericolo la società.