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Nigeria: Ong, nei disordini oltre 200 morti

Questo contenuto è stato pubblicato il 20 aprile 2011 - 16:18
(Keystone-ATS)

Sono oltre 200 i morti nelle violenze post-elettorali che stanno insanguinando la Nigeria. Lo afferma un'organizzazione non governativa di difesa dei diritti civili. La Croce Rossa ha da parte sua fissato a 40'000 il numero dei profughi e ad oltre 400 quello dei feriti degli scontri.

Secondo il capo dell'Ong Civil Rights Congress, Shehu Sani, nel nord della Nigeria, a maggioranza musulmana, il bilancio ha superato i 200 morti da domenica, mentre più di mille persone sono state arrestate nella sola città di Kaduna, dove è in vigore un coprifuoco di 24 ore su 24.

Il bilancio dei morti nelle violenze fra musulmani e cristiani è tenuto segreto dalle autorità, che dicono di voler evitare rappresaglie.

Gli scontri sono scoppiati domenica, dopo accuse di brogli nelle elezioni presidenziali, vinte dal capo di Stato uscente Goodluck Jonathan, un cristiano del sud. Il suo maggiore rivale, il generale Muhammadu Buhari, un musulmano del nord, ha respinto i risultati, denunciando gravi brogli e irregolarità nel sud cristiano, ma ha chiesto la fine delle sommosse nel nord, che hanno causato la fuga di almeno 40'000 persone, secondo la Croce Rossa.

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