Pena di morte: fronte del no cresce, oggi 137 paesi
Nel 1945, anno di fondazione delle Nazioni Unite, solo 8 degli allora 51 stati membri avevano abolito la pena di morte. Oggi, 137 paesi hanno abolito la pena di morte nelle leggi o nella prassi.
Amnesty International ricorda che dal 2007 quattro risoluzioni hanno chiesto una moratoria mondiale sulla pena di morte, con un sostegno ogni volta più ampio. L'ultima, votata il 21 novembre, ha visto il consenso di 114 sui 193 stati membri ad una moratoria in vista dell'abolizione globale della pena di morte, che verrà esaminata a dicembre dall'assemblea generale in sessione plenaria per la definitiva approvazione.
In particolare, si sono registrati 4 voti in più a favore rispetto al 2012: 114 rispetto a 110, con 36 voti contrari rispetto a 39, mentre si sono confermate 34 astensioni. La proposta di risoluzione è stata sponsorizzata dal numero record di 94 stati membri delle Nazioni Unite di ogni parte del mondo. All'ultimo momento, hanno firmato la co-sponsorizzazione anche Turkmenistan, Nicaragua e Russia (quest'ultima, co-sponsor anche nel 2012). I nuovi voti a favore sono arrivati da Eritrea, Figi, Niger e Suriname. Un segnale positivo è stato anche il passaggio dal fronte dei contrari a quello degli astenuti di Bahrein e Myanmar. Papua Nuova Guinea, astenuta nel 2012, ha invece votato contro
Amnesty sottolinea che il voto espresso nel III Comitato dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, che si occupa di temi sociali, umanitari e relativi ai diritti umani, è un importante indicatore di ciò che accadrà a dicembre, quando si attende che la risoluzione verrà approvata in sessione plenaria. Seppur non vincolanti dal punto di vista legale, le risoluzioni dell'Assemblea generale hanno un peso morale e politico considerevole.