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PremierTokyo dice no a richiesta scuse di Pechino

Questo contenuto è stato pubblicato il 26 settembre 2010 - 09:06
(Keystone-ATS)

TOKYO - Il premier nipponico Naoto Kan ha ha respinto la richiesta della Cina secondo cui il Giappone deve chiedere scusa e offrire un risarcimento per la detenzione "illegale" di 16 giorni del capitano del peschereccio cinese, arrestato dopo la collisione al largo delle contestate isole Senkaku contro due motovedette di Tokyo.
"Senkaku è parte integrante del territorio giapponese - ha commentato Kan, secondo quanto riferito dall'agenzia Kyodo - e non ho alcuna intenzione di accettare la richiesta". Sui rapporti tesi tra i due Paesi a seguito dell'incidente, Kan ha osservato che "è importante per entrambe le parti agire avendo come riferimento una prospettiva più ampia".
In una nota diffusa nelle prime ore di sabato, poco dopo il rilascio e l'arrivo in Cina di Zhan Qixiong, il ministero degli Esteri di Pechino ha chiesto le scuse e il risarcimento.
Il capitano del peschereccio di 41 anni è stato liberato su disposizione del Distretto della Procura di Naha, a Okinawa, prendendo in considerazione il futuro delle relazioni di Tokyo con Pechino.
Le Senkaku, isole disabitate all'estremo sud di Okinawa nel mar Cinese orientale, sono amministrate dal Giappone, ma sono rivendicate da Pechino e Taiwan.

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