Richemont: utile semestrale in calo
Risultati semestrali in calo per Richemont: nel primo semestre dell'esercizio 2014-2015, chiusosi a fine settembre, il gruppo del lusso ginevrino ha registrato un utile netto di 907 milioni di euro (1,09 miliardi di franchi), in flessione del 23% rispetto a un anno prima.
In un comunicato odierno il calo viene spiegato con oneri di 239 milioni di euro legati ai programmi di copertura dei rischi di oscillazione dei cambi. Nella prima metà dell'esercizio 2013-2014 essi avevano invece generato utili di 127 milioni.
Il risultato operativo è a sua volta leggermente diminuito (-4%) a 1,31 miliardi di euro a causa di un aumento dei costi operativi superiore alla progressione delle vendite, mentre il fatturato è aumentato del 2% a 5,43 miliardi di euro.
Nella gioielleria il giro d'affari è salito dell'1% a 2,68 miliardi di euro, nell'orologeria del 2% a 1,62 miliardi, mentre negli altri settori di attività (moda, accessori) è progredito del 5% a 1,12 miliardi.
Le vendite sono cresciute del 10% (+13% a tassi di cambio costanti) nelle Americhe e del 6% (+6%) in Europa, Medio Oriente e Africa. Nella regione Asia-Pacifico sono scese del 2% (invariato) mentre in Giappone sono calate del 13% (-7%).
"Richemont ha resistito piuttosto bene in un contesto molto volatile in tutte le regioni eccetto le Americhe e il Medio Oriente", afferma il presidente del consiglio d'amministrazione Johann Rupert, citato nella nota. Questi si è detto fiducioso per il resto dell'esercizio.
Il gruppo ha comunque adottato misure di controllo dei costi, in particolare rallentando il reclutamento di personale in Svizzera e all'estero, ha spiegato in una conferenza telefonica il direttore delle finanze Gary Saage. Cartier, una marca del gruppo, porrà peraltro i suoi 230 dipendenti della manifattura di Villars-sur-Glâne (FR) in disoccupazione parziale dal primo novembre. "Non prevediamo nuove misure in questo senso", ha rassicurato Saage.