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Senegal: presidenziali, sì a uscente Wade, no a cantante, scontri

(Keystone-ATS) Il Consiglio costituzionale del Senegal ha accettato ieri sera la candidatura dell’attuale capo di stato Abdoulaye Wade per le elezioni presidenziali del prossimo 26 febbraio, mentre ha dichiarato irricevibile quella del 52enne cantante Youssou Ndour. Dopo la pubblicazione della decisione sono scoppiati scontri durante i quali un poliziotto è rimasto ucciso.

Molti giovani erano radunati in una piazza della capitale senegalese, quando è arrivato il comunicato. I giovani hanno cominciato a lanciare sassi contro i poliziotti che hanno risposto con i gas lacrimogeni e i manganelli. Un agente è stato ucciso durante la notte, secondo fonti di polizia.

Secondo i media locali, manifestazioni di dissenso si sono verificate anche in provincia: a Thies, Kaolack, Matam e Ourossogui.

Il Movimento del 23 giugno (M23), coalizione di partiti politici dell’opposizione e della società civile che contesta la candidatura del presidente uscente Abdoulaye Wade alle presidenziali di febbraio, ha fatto appello oggi ai senegalesi a “marciare sul palazzo della Repubblica” per “rimuovere” Wade.

Il cantante Youssou N’Dour, escluso dalla prossima tornata di febbraio per le elezioni presidenziali in Senegal dal Consiglio costituzionale, ha denunciato un “colpo di mano” da parte di Abdoulaye Wade. Un’azione con la quale il presidente uscente potrà presentarsi alle elezioni per ottenere un terzo mandato.

“Sono e resto un candidato”, ha detto Youssou N’Dour, aggiungendo che ci sono ancora “48 ore per l’appello” contro la decisione del Consiglio e che i suoi avvocati stanno lavorando. Anche perchè – secondo N’Dour – “non ci si può fidare del Consiglio costituzionale”.

Il Consiglio ha giustificato il suo rifiuto a convalidare la candidatura del cantante spiegando che N’Dour “ha presentato un elenco di 12.936 elettori a sostegno della sua candidatura, e solo 8.911 firme sono state riconosciute valide”. Viceversa le firme necessarie sono almeno 10.000.

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