Servizi segreti: poche minacce su Svizzera
La Svizzera è obiettivo di atti illeciti di spionaggio. Il settore della ricerca è particolarmente preso di mira, così come gli oppositori a regimi politici stranieri. Queste constatazioni figurano nel nuovo rapporto di sicurezza del Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC).
In sostanza, non vi sono minacce imminenti. "Nel confronto internazionale, la Svizzera è un paese che garantisce un livello di sicurezza molto elevato", ha sottolineato il presidente della Confederazione Ueli Maurer, nella prefazione del rapporto pubblicato oggi.
Le minacce e i rischi ravvisati dal SIC sono sicuramente reali, ma non possono mettere in pericolo lo Stato nel suo insieme. "Quale piccolo Stato siamo costretti a difendere i nostri interessi con più vigore rispetto al passato", ha comunque affermato Maurer.
La Svizzera è vittima di "attività d'informazione vietate". Nel nostro Paese sono attivi servizi di spionaggio stranieri. Ne è la prova un caso di oppositori georgiani posti sotto sorveglianza da agenti del loro paese a Zurigo. Vi sono indizi secondo cui altri Stati non indugiano a fare altrettanto.
Gli attacchi di spionaggio elettronico si moltiplicano. Le autorità di vari paesi sono più o meno direttamente implicati negli attacchi informatici, indica il SIC. Anche in questo caso, l'obiettivo è la sorveglianza di oppositori politici all'estero.
Le spie si interessano anche al settore della ricerca elvetica, che figura ai vertici a livello mondiale, alla piazza finanziaria e alle organizzazioni internazionali. Il crescente uso di Internet comporta anche una maggiore vulnerabilità dei sistemi informatici e di comunicazione.
La Svizzera "continua a non essere" un obiettivo prioritario di attentati di stampo jihadista. Tuttavia, il rischio che cittadini elvetici siano rapiti all'estero per motivi politici o terroristici è maggiore di prima. La situazione è particolarmente tesa nelle zone di conflitto dello spazio islamico, rileva il servizio d'informazioni.