Siria: orrore senza tregua, 30 corpi decapitati
Non conosce tregua l'orrore in Siria: 30 cadaveri senza testa e con segni di tortura sono stati rinvenuti in mattinata a Damasco, secondo quanto riferito da attivisti anti-regime.
Fonti della chiesa ortodossa vicina al potere siriano e citate dalla stampa britannica accusano inoltre i ribelli di aver decapitato un uomo, cristiano, nell'estremo nord del Paese.
Nell'ultimo giorno dell'anno, l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus), organizzazione che da anni censisce le violazioni commesse nel Paese e che si avvale di una fitta rete di informatori sul terreno, ha affermato che il 90% delle vittime della rivolta siriana - iniziata nel marzo del 2011 - sono state uccise nel 2012.
Delle circa 45.000 vittime totali, oltre 39mila sono morte negli ultimi 12 mesi. Di queste 28mila sono civili, ha detto l'Ondus che però considera "civili" anche coloro che imbracciano le armi per resistere alla repressione del regime.
I soldati e i miliziani fedeli al presidente Bashar al Assad uccisi sono stati invece - sempre secondo l'Ondus - quasi 9.500, mentre i disertori morti sono un migliaio. All'indomani delle dichiarazioni dell'inviato speciale Onu per la Siria, Lakhdar Brahimi (che aveva detto di aver pronta una "soluzione negoziale"), il premier siriano Wael Halqi ha ribadito il sì di Damasco a ogni "soluzione basata sul dialogo".
Ma sul terreno si continua a combattere, in particolare nella regione di Damasco e in quella di Aleppo. A sud della capitale le forze lealiste tentano per l'ennesima volta di riprendere il controllo dei sobborghi meridionali, roccaforte dei ribelli, mentre altri scontri sono in corso nei pressi dell'aeroporto internazionale di Aleppo.