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Sudafrica: ANC processa suo leader giovani, tensioni

(Keystone-ATS) L’African National Congress, il partito al potere in Sudafrica, ha deciso oggi di andare avanti nel procedimento disciplinare contro il popolare ma controverso leader della sua Lega giovanile (Ancyl), Julius Malema. Lo ha detto l’agenzia sudafricana Sapa, citata da media online.

Il procedimento disciplinare è scattato dopo che Malema aveva annunciato l’intenzione di inviare un gruppo di militanti nel vicino Botswana per aiutare l’opposizione locale a rovesciare quello che ha definito un “regime” prono agli interessi dell’ “imperialismo” americano. La commissione disciplinare dell’Anc si riunirà di nuovo lunedì.

Malema, accusato di screditare e dividere l’Anc con le sue prese di posizione estremiste, potrebbe al limite essere espulso dal partito di Nelson Mandela. Un simile provvedimento potrebbe però trasformarsi in un boomerang, dato il grande seguito del leader fra i giovani diseredati delle township nere. Un’altra possibilità è una sua sospensione per un periodo abbastanza lungo da metterlo fuori gioco per il congresso dell’Anc dell’anno prossimo, nel quale il presidente Jacob Zuma cercherà una riconferma necessaria per correre per un secondo mandato nel 2014.

Malema, che contribuì sostanzialmente all’ascesa di Zuma nel 2007-2008, è diventato di fatto il capo di una pericolosa fronda interna di “sinistra”, scontenta del pragmatismo liberista del governo attuale, e che batte la grancassa delle nazionalizzazioni delle miniere – la principale risorsa del Paese – e dell’esproprio senza indennizzo delle terre ancora in mano ai bianchi (la grande maggioranza di quelle redditizie).

La decisione di non accogliere la richiesta di Malema di lasciar cadere le accuse contro lui e altri cinque dirigenti dell’Ancyl è stata resa nota stamani da un comunicato dell’Anc, mentre alcune centinaia di fan del discusso leader sostavano in una piazza non lontano dalla Luthuli House, la sede dell’Anc nel centro di Johannesburg. La zona, dopo i violenti incidenti di martedì, stamattina era presidiata da un imponente schieramento di polizia e difesa da reticolati del temibile filo spinato utilizzato in Sudafrica, che al posto di punte acuminate è armato di lamette affilate come rasoi.

Oggi la folla di contestatori, poche centinaia di giovani armati di cartelli inneggianti il loro idolo e di vuvuzela, è rimasta calma. Però ci sono state di nuovo minacce contro rappresentanti dei media, alcuni dei quali erano stati aggrediti martedì durante i disordini. Non si può dire in effetti che Malema goda di buona stampa, anche se la sua continua presenza nei titoli degli organi di informazione ha contribuito non poco alla sua popolarità fra i giovani neri.

Una popolarità che sembra non essere danneggiata nemmeno dal tenore di vita e dai comportamenti mondani del leader trentenne, che fanno a pugni con la sua ostentata immagine di rivoluzionario radicale. Nè dai sospetti di arricchimento illecito grazie a appalti pubblici, oggetto ora di un’inchiesta della magistratura.

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