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Svizzera-UE: Viviane Reding agli svizzeri, portate nuove idee

(Keystone-ATS) LOSANNA – La via bilaterale ha fatto il suo tempo: lo sostiene la commissaria europea per la giustizia, Viviane Reding, che ha invitato gli svizzeri a portare nuove idee per proseguire le loro relazioni con l’UE.
In un un mondo che va al galoppo e in un’Europa che si adatta alla mondializzazione l’epoca degli accordi bilaterali tradizionali è giunta al capolinea, ha affermato Reding – che è anche uno dei vicepresidenti della commissione – in una conferenza tenuta oggi all’università di Losanna, dove studia uno dei figli.
Con oltre 120 accordi differenti e una ventina di commissioni miste il sistema è diventato poco trasparente e difficile da gestire. Le conseguenze sono insicurezza giuridica e lunghe procedure amministrative: è come se si chiedesse a Guglielmo Tell di centrare la sua mela con gli occhi bendati, ha aggiunto.
Se la Svizzera – paese che, traforando il San Gottardo, si è dimostrato capace di “sollevare” le montagne” – non intende aderire all’UE, deve portare altre idee. Un gruppo di lavoro sta attualmente esaminando le questioni istituzionali fra Berna e Bruxelles e dovrebbe fornire indicazioni entro la fine dell’anno. Le discussioni si svolgono nel rispetto della sovranità elvetica, ha assicurato la politica lussemburghese.
Reding non ha invece voluto esprimersi sulle conseguenze di un’eventuale accettazione dell’iniziativa per l’espulsione dei criminali steanieri. “Io non posso immischiarmi: aspettiamo che il popolo decida”, ha detto. Il tema è stato affrontato comunque in margine a un incontro con la consigliera federale Micheline Calmy-Rey, ha indicato un portavoce.

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