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TAV: forze dell'ordine raggiungono presidio, no-Tav in fuga

Questo contenuto è stato pubblicato il 27 giugno 2011 - 10:47
(Keystone-ATS)

Le forze dell'ordine italiane, due ore dopo avere forzato il primo sbarramento, sono arrivate sul piazzale della Maddalena di Chiomonte, in Val Susa, dove fino a poco prima c'erano centinaia di No Tav e hanno occupato l'area. I manifestanti, che si sono rifugiati nei boschi, tentavano di impedire l'accesso all'area dove dovrebbero cominciare i lavori per la realizzazione del tunnel geognostico della Torino-Lione.

Nelle operazioni sono rimasti feriti venticinque agenti delle forze dell'ordine. Cinque agenti sono stati portati in ospedale in ambulanza; venti sono stati medicati sul posto.

"Abbiamo perso un round, non la guerra". È il commento a caldo, dopo lo sgombero dell'accampamento dei No Tav a Chiomonte, del leader del movimento, Alberto Perino. "Oggi - dice - è andata come di pensava che andasse. Noi abbiamo resistito poi le forze dell'ordine hanno sparato migliaia di lacrimogeni. Adesso dobbiamo portare via tutti i materiali dalla Maddalena. Poi vedremo il da farsi, di certo non siamo sconfitti".

I no-Tav ritengono che l'opera ferroviaria sia "inutile". Dal canto suo, il ministro dell'Interno italiano Roberto Maroni ha affermato che i lavori per la Tav partiranno a breve. "Il cantiere si apre entro il 30, e l'opera si fa, se no diciamo addio alle centinaia di milioni del contributo Ue, ma soprattutto ai collegamenti con l'Europa, e quindi diciamo addio al futuro", ha detto Maroni ieri in un'intervista alla Padania.

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