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TPI: Mladic; Brammertz, riteniamo che sia in Serbia

(Keystone-ATS) BELGRADO – Il Tribunale penale internazionale dell’Aja (Tpi) parte dal presupposto che Ratko Mladic, uno dei due ultimi criminali di guerra serbi ancora in fuga e ricercati per genocidio e crimini contro l’umanità, si trovi in Serbia, e per questo ci si aspettano dalle autorità di Belgrado maggiori sforzi per la sua cattura. Lo ha detto a un giornale serbo il procuratore capo del Tpi Serge Brammertz.
“Noi sappiamo che Mladic è stato visto l’ultima volta nel 2006, come è stato riferito di recente dai media. Ed è chiaro che la chiave per l’arresto di Mladic è in Serbia. Non vi sono altre opzioni”, ha detto Brammertz in un’intervista al quotidiano belgradese Vecernje Novosti.
Brammertz ha presentato il 6 dicembre scorso al consiglio di sicurezza dell’Onu il suo ultimo rapporto semestrale sullo stato della cooperazione della Serbia (e degli altri paesi della ex Jugoslavia) con il Tpi. In esso, pur riconoscendo gli sforzi di Belgrado, il procuratore afferma che Belgrado può e deve fare di più per “completare” la collaborazione con il Tribunale dell’Aja, vale a dire catturare gli ultimi due criminali di guerra ancora latitanti, Ratko Mladic, ex capo militare dei serbi di Bosnia, e Goran Hadzic, ex capo politico dei serbi di Croazia.
“La cooperazione non si può definire positiva o negativa. Si tratta di un processo che ha una dinamica molto complessa che io cerco di spiegare ai miei colleghi in Europa quando loro mi chiedono se la Serbia ha davvero intenzione di cooperare”, ha detto Brammertz. “Ci sono persone con le quali abbiamo una cooperazione eccellente, ma ce ne sono anche altre che vorrebbero vedere tale cooperazione fallire. Purtroppo tali fattori non si possono controllare”, ha osservato il magistrato belga.
Brammertz ha sottolineato che dopo l’arresto di Radovan Karadzic – l’ex capo politico dei serbi di Bosnia catturato nel luglio 2008 a Belgrado – il Tpi si aspettava che anche Ratko Mladic sarebbe stato catturato in breve tempo. “Ma il tempo passa e non vi sono risultati”.
Mladic, sul quale il governo serbo ha posto una taglia di dieci milioni di euro, è accusato in particolare dell’assedio di Sarajevo durante la guerra di Bosnia (1992-1995) e del massacro di ottomila musulmani a Srebrenica nel luglio 1995.

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