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Tre nuove iniziative popolari: BNS, esercito, casse pensione

(Keystone-ATS) Sono state presentate oggi alla stampa a Berna le tre iniziative popolari i cui testi sono stati pubblicati sul “Foglio federale” martedì scorso. Le iniziative sono state lanciate dallo stesso comitato e riguardano la Banca nazionale, gli impieghi dell’esercito e le casse pensione. Il termine per la raccolta delle 100’000 firme scadrà il 18 luglio 2012.

Il comitato promotore si definisce “indipendente e al di sopra dei partiti” e non contempla personalità di rilievo a livello federale. Nella conferenza stampa era rappresentato da Marc Meyer, suo presidente, il quale ha ammesso di essere poco più che solo nell’impresa. Meyer, insegnante in un liceo basilese, ha detto di aver lavorato per l’UBS e di aver scritto un libro sulla disoccupazione e ha precisato di essere stato membro dell’UDC per “meno di un anno”.

Con la prima iniziativa, “La nostra Banca nazionale appartiene a tutti noi!”, il comitato intende regolamentare a livello costituzionale, in dodici punti, le attività della BNS. Il Consiglio di banca dell’istituto di emissione dovrebbe, per esempio, essere eletto dal Parlamento. Attualmente, il Consiglio federale sceglie sei membri sugli 11 in totale che siedono in questa istanza. Inoltre, gli investimenti all’estero della BNS andrebbero approvati dall’Assemblea federale. I parlamentari avrebbero infine l’onere di fissare l’ammontare delle riserve della BNS, che dovrebbero essere di “almeno il 20% superiori alla moneta centrale”.

Il comitato critica in particolare gli investimenti all’estero, come quello che hanno causato un deficit di 26 miliardi di franchi nel 2010 in relazione alle posizioni delle valute estere, l’euro in particolare.

Con la seconda iniziativa, denominata “Competenze più chiare per l’impiego dell’esercito in caso effettivo”, il comitato chiede che ogni intervento della truppa con munizioni da guerra, tanto in Svizzera che all’estero, venga deciso da almeno cinque consiglieri federali. Non si può lasciare questa competenza a uno o due membri del governo, sostiene il comitato. Il voto rimarrebbe segreto.

La terza iniziativa, “Non abusare delle nostre casse pensioni”, domanda che gli istituti per la previdenza obbligatoria esercitino i rispettivi diritti di azionista tenendo conto della volontà degli assicurati. Quest’ultima potrebbe essere determinata mediante sondaggi rappresentativi da eseguirsi prima di un’assemblea generale.

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