Tripoli: i due svizzeri non sono stati rapiti, ma trasferiti
TRIPOLI - Il governo di Tripoli ha smentito oggi che i due uomini d'affari svizzeri trattenuti in Libia da 15 mesi siano stati "rapiti" in settembre mentre si trovavano nell'ambasciata elvetica, spiegando invece che il loro "trasferimento" è stato deciso per il timore di "un'operazione di commando per farli fuggire".
"I due cittadini svizzeri non sono stati rapiti, né sono sono scomparsi", ha detto all'agenzia AFP Khaled Kaim, vice-ministro libico degli esteri, in una prima reazione ufficiale da parte delle autorità libiche. "Il trasferimento è stato deciso in seguito a informazioni giornalistiche relative a una possibile operazione di commando", ha indicato Kaim.
"Abbiamo chiesto all'incaricato d'affari libico a Berna di sollecitare spiegazioni a Berna a proposito di queste informazioni, ma le autorità svizzere hanno rifiutato di riceverlo".
I due uomini d'affari - trattenuti in Libia dal luglio del 2008 dopo l'arresto a Ginevra di Hannibal Gheddafi, figlio del leader libico - sono stati trasferiti il 18 settembre in un "luogo sicuro". Lunedì scorso sono stati riconsegnati all'ambasciata svizzera a Tripoli, senza nessuna spiegazione.