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Tunisia: Ben Ali e moglie inquisiti per strage insorti

Questo contenuto è stato pubblicato il 04 maggio 2011 - 20:47 minuti
(Keystone-ATS)

L'ex presidente tunisino, Zine El Abidine Ben Ali, con la moglie, Leila Trebelzi, e il nipote, Kais Ben Ali, sono stati deferiti dal giudice istruttore del tribunale di prima istanza di Sousse per la strage di civili a Ouardanine, compiuta nei giorni della rivolta che portò alla caduta del regime.

Le accuse ipotizzate a carico di Ben Ali e degli altri inquisiti - riferisce l'agenzia Tap - sono quelle di complotto contro la sicurezza interna dello Stato, "incitamento alle persone ad armarsi gli uni contro gli altri o a provocare disordini", "omicidio o saccheggio sul territorio tunisino".

Gli incidenti di Ouardanine hanno fatto quattro morti ("martiri", come ormai vengono chiamate in Tunisia le vittime della repressione) e feriti nella notte tra il 15 e il 16 gennaio scorsi. Le stesse accuse sono state formulate nei confronti di 14 tra funzionari e agenti delle forze dell'ordine, che avrebbero aperto il fuoco contro i dimostranti che avevano sbarrato loro la strada mentre tentavano di fare uscire dalla città Kais Ben Ali.

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