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USA: OK congresso a intesa bipartisan su tagli fiscali

Questo contenuto è stato pubblicato il 17 dicembre 2010 - 07:52
(Keystone-ATS)

WASHINGTON - Il compromesso tra Barack Obama e i leader repubblicani sui tagli fiscali per tutti, compresi i super ricchi, è diventato legge. La Camera dei Rappresentanti, nonostante le resistenze dell'ala progressista dei democratici, ha approvato con una larghissima maggioranza, 277 a 148, la legge che prevede l'estensione per i prossimi due anni degli sconti fiscali creati dall'era Bush. Un provvedimento già passato al Senato, che quindi sarà varato ufficialmente con la firma del presidente, probabimente già venerdì.
Si tratta della legge fiscale di maggiore rilievo, scrive il Washington Post, da un decennio a questa parte. Inoltre, secondo molti osservatori, questo voto inaugura formalmente una nuova fase della politica americana, che inevitabilmente sarà caratterizzata da una maggiore convergenza tra la Casa Bianca e il Congresso, dove una camera è sotto il controllo dei repubblicani. E segna una netta vittoria della strategia della Casa Bianca.
L'intesa sancita qualche settimana fa tra Barack Obama e i repubblicani, freschi vincitori delle elezioni di midterm, ha fatto infuriare i 'liberals' del partito democratici. E sono 122 deputati democratici ad aver votato contro. A loro non poteva andare giù che in quest'epoca di crisi, i tagli fiscali venissero estesi a un tre percento della popolazione americana che guadagna oltre 250'000 dollari l'anno. In molti hanno protestato contro Barack Obama, dandogli del traditore del ceto medio. Tuttavia questa dura campagna è partita troppo tardi e non è riuscita a bloccare la legge.
Il presidente dal canto suo, affrontando la questione in modo assolutamente concreto, ha replicato alle accuse osservando che senza un'intesa entro la fine dell'anno, anche i tagli al ceto medio sarebbero stati abrogati. E questo sì che sarebbe stato un danno per tutti. Un approccio, quello di Obama, scevro da ogni ideologia, fortemente pragmatico che al momento sembra pagare.
Assieme agli sgravi fiscali per i ricchi, cari ai repubblicani, Obama ha portato a casa molti ingenti sussidi di disoccupazione in vigore per tutto l'anno prossimo. E tutti i sondaggi da giorni sono concordi che la stragrande maggioranza degli americani approva l'intesa. È vero che i rapporti con la sinistra si sono deteriorati, ma Obama ora può contare su una base di consenso più ampia rispetto al passato. Una novità che non può far piacere al Presidente, da due anni accusato di essere un "socialista", in costante crollo nei sondaggi. Insomma, il voto di oggi può rilanciare la sua popolarità in vista dei prossimi mesi, quando comincerà la corsa per essere rieletto alla Casa Bianca.

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