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WEF Davos, evitata esiziale stretta creditizia, Draghi

(Keystone-ATS) L’eurozona ha evitato un “enorme credit crunch” (stretta del credito). E anche se ora i mercati stanno esagerando il rischio del debito governativo, la situazione di emergenza non è destinata a finire. Così si è espresso oggi a Davos il presidente della Bce, l’italiano Mario Draghi, rispondendo alle domande sulla crisi finanziaria poste dal presidente del Forum economico mondiale, Klaus Schwab.

“Quelli della crisi sono stati i quattro anni più lunghi della mia vita”, ha raccontato davanti alla platea di leader mondiali Draghi per la prima volta nella località turistica nelle vesti di presidente della Banca centrale europea.

“Sappiamo per certo che abbiamo evitato una enorme crisi di liquidità”, ha raccontato spiegando che se ancora, in alcune parti dell’area euro, il credito funzione normalmente, “ci sono altre parti dell’area euro dove c’è una seria contrazione”.

“I mercati stanno esagerando il rischio del debito governativo e questo può andare avanti ancora un poco”, ha avvertito il banchiere centrale secondo cui comunque la zona euro ha fatto progressi “notevoli” contro la crisi che la attanaglia dal dicembre 2009.

“E’ sbalorditivo – ha detto Draghi-. Se fate un raffronto tra la situazione di oggi e quella degli ultimi cinque mesi, la zona euro è tutto un altro mondo”.

Certo è che ora l’eurozona dovrà cogliere i segnali della crisi per agire: “I differenziali sono stati sempre un potente motore per le riforme di diversi i governi – ha detto Draghi -. I paesi quindi devono prendere le misure necessarie di risanamento”. Sarà importante, ha aggiunto il numero uno dell’Eurotower, “ricreare la fiducia nell’eurozona”.

Per far questo, ha continuato Draghi, il ‘Fiscal Compact’ tra i paesi dell’euro “è necessario” perché costituirà un primo passo verso l’Unione fiscale sottraendo dalla sovranità nazionale parte della discrezionalità della politica fiscale”. “E’ necessario – ha aggiunto Draghi – affinché i paesi dell’euro area tornino ad avere fiducia l’uno nell’altro”.

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