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Yemen: leader separatista, 62 civili uccisi in raid militari

Questo contenuto è stato pubblicato il 18 dicembre 2009 - 17:51
(Keystone-ATS)

DUBAI - Il leader in esilio dei ribelli secessionisti del sud dello Yemen, Ali Salem al-Baid, ha detto oggi che 62 civili sono stati uccisi in incursioni compiute ieri dalle forze armate di Sanaa nella provincia di Abyan, nel sud del Paese, contro quello che le autorità yemenite indicano come un campo di addestramento di al Qaida.
Il raid di ieri "ha causato un gran numero di vittime civili, tra cui bambini, donne e anziani", ha detto il leader ribelle in un comunicato, aggiungendo che "stimiamo siano stati uccisi 62 civili", di cui 47 donne e bambini, e denunciando "un massacro che è un crimine di guerra e un crimine contro l'umanità".
Il ministero della Difesa yemenita ieri aveva parlato di almeno 28 combattenti di al Qaida uccisi dalle forze speciali del governo filoccidentale e di altri 17 catturati durante due operazioni simultanee, che avevano permesso, si dichiarava, di sventare una serie di attentati contro obiettivi locali e stranieri. Secondo alcuni responsabili locali della regione di Abyan, i bombardamenti avrebbero colpito "per errore" un villaggio vicino, uccidendo dei civili.

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