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UDC: oro, aborto e ONU

Il presidente dell'UDC, Ueli Maurer, ha criticato la politica degli altri tre partiti di governo Keystone

I delegati dell'UDC chiedono un riesame della politica estera dopo l'adesione all'ONU. Respinti i due oggetti in votazione sull'aborto e approvata l'iniziativa sull'oro.

Nel corso dell’assemblea tenuta sabato a Briga, i delegati dell’Unione democratica di centro si sono espressi in favore di una nuova analisi della politica estera della Confederazione. Il partito vuole battersi in particolare per un ritiro della domanda di adesione all’Unione europea, per la rinuncia a nuovi negoziati bilaterali con i 15, contro una partecipazione agli accordi di Schengen e contro ogni tentativo di avvicinamento alla NATO.

Secondo i delegati, l’adesione alle Nazioni unite, approvata dal popolo lo scorso 3 marzo, è destinata ad accrescere le pressioni sulla Svizzera per quanto riguarda la partecipazione ad accordi internazionali e a sanzioni economiche. Sarebbero così minacciati i valori democratici del nostro paese, come pure la neutralità e la sovranità della Confederazione.

Per il consigliere nazionale Toni Brunner, il Consiglio federale segue una politica di apertura internazionale su tutti i fronti che va combattuta. Brunner ha criticato anche quella che ha definito “la volontà di diverse forze politiche di svendere l’indipendenza e la sovranità della Svizzera”.

Approvata l’iniziativa sull’oro

Con due soli voti contrari i delegati dell’UDC hanno manifestato il loro sostegno all’iniziativa sull’oro che sarà sottoposta a votazione federale il prossimo 22 settembre. L’iniziativa, lanciata dai centristi, chiede di attribuire all’Assicurazione per la vecchiaia e i superstiti (AVS) i proventi delle riserve di metallo giallo messe in vendita dalla Banca nazionale. Massicciamente bocciato invece il controprogetto sostenuto dal Consiglio federale.

L’iniziativa «per destinare le riserve d’oro eccedentarie della Banca nazionale svizzera al Fondo AVS» permette di rendere al popolo quel che gli appartiene, ha tuonato il consigliere nazionale Christophe Blocher. Versare interamente le riserve auree eccedentarie all’AVS è la soluzione più equa, nei confronti sia dei giovani che degli anziani, ha aggiunto il tribuno zurighese.

L’ostacolo più difficile da superare sarà quello di convincere i cantoni a rinunciare alla parte che spetterebbe loro secondo il progetto del Consiglio federale. «Li contatteremo in maggio per discuterne», ha precisato il presidente del partito Ueli Maurer.

Blocher ha definito «inutile, dubbia e persino pericolosa» la prevista Fondazione Svizzera solidale. Essa è stata proposta su pressione di ambienti americani che ricattano la Svizzera a causa di errori che si pretende abbia commesso durante la Seconda guerra mondiale, ha aggiunto il consigliere nazionale zurighese.

Vano è stato l’intervento di Samuel Schmid, che ha difeso la posizione governativa e raccomandato ai delegati di respingere l’iniziativa. «I problemi dell’AVS saranno solo differiti e le sue strutture non potranno essere risanate», ha argomentato il consigliere federale.

Due no per le votazioni del mese di giugno

I delegati dell’UDC hanno seccamente bocciato i due oggetti sottoposti al verdetto popolare il prossimo 2 giugno: la cosiddetta soluzione dei termini, è stata respinta con 205 voti contro 114, mentre l’iniziativa «per madre e bambino», con 250 suffragi contro 60.

Le posizioni adottate dall’assemblea divergono parzialmente da quelle delle Donne UDC. Queste ultime raccomandano infatti di approvare la soluzione dei termini. Numerose delegate sono intervenute a Briga per chiedere all’assemblea di far cessare l’ipocrisia che regna in materia di interruzione di gravidanza.

Anche il consigliere federale Samuel Schmid ha sostenuto tale punto di vista. «Questa soluzione ha il merito di dare opportunità supplementari all’auto-responsabilizzazione», ha sottolineato Schmid. Ma la maggioranza dei delegati non ha condiviso tali opinioni.

Solo due partiti in Svizzera

Il presidente dell’UDC, Ueli Maurer, non ha perso l’occasione per criticare la politica degli altri tre partiti di governo e i loro consiglieri federali. «Esistono ormai solo due partiti politici in Svizzera: l’UDC e gli altri», ha proclamato Maurer.

Il presidente ha definito il proprio partito come l’unico che si batte per «un’autentica politica borghese». Maurer ha inoltre biasimato i legami del Partiti liberale radicale (PLR) e del Partito popolare democratico (PPD) con la sinistra. Rapporti che “fanno sprofondare la Svizzera in gravi difficoltà finanziarie”.

A suo avviso, Kaspar Villiger e gli altri tre partiti governativi sono responsabili del deficit registrato lo scorso anno dalla Confederazione, allorché la situazione economica era favorevole. «Senza i crediti all’Expo.02 e il finanziamento della Swissair, i conti della Confederazione sarebbero stati nelle cifre nere», ha dichiarato Maurer.

A Moritz Leuenberger il presidente dell’UDC ha invece rimproverato di rimanere inerme di fronte al caos sull’asse del San Gottardo. Maurer ha in proposito chiesto negoziati «seri» con l’Unione europea per contenere l’afflusso di veicoli pesanti che attraversano la Svizzera. Si è poi espresso a favore del raddoppio della galleria autostradale del Gottardo e della soppressione del sistema di dosaggio.

swissinfo e agenzie

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