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Usa: fuga medici per stretta aborto, ospedale chiude ostetricia

Oltre 9'000 residenti di una località dell'Idaho saranno costretti a percorrere 80 km per far nascere i bambini o per ottenere cure neonatali, dopo che un ospedale ha chiuso l'ostetricia. La fuga di medici è dovuta alle leggi restrittive sull'aborto. (Foto simbolica) KEYSTONE/CHRISTIAN BEUTLER sda-ats

(Keystone-ATS) Un ospedale dell’Idaho è stato costretto a chiudere il reparto di ostetricia a causa della fuga di medici, a seguito delle leggi restrittive sull’aborto. Oltre 9’000 residenti saranno ora costretti a percorrere 80 km per partorire o per ottenere cure neonatali.

Nello stato americano nordoccidentale il divieto di interruzione di gravidanza è quasi totale. È consentita solo entro le sei settimane. Secondo un comunicato del Bonner General Health, la decisione di eliminare l’unità ospedaliera è stata spinta dal “clima politico”.

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Dopo che infatti lo scorso giugno la Corte Suprema ha capovolto la sentenza “Roe v. Wade”, che garantiva il diritto all’aborto a livello federale, alcuni stati, tra cui appunto l’Idaho, hanno cominciato ad approvare leggi che criminalizzano la pratica: per i medici, può significare il carcere.

“Medici di talento stanno andando via – si legge nella dichiarazione dell’ospedale – e sarà estremamente difficile assumere sostituti. Abbiamo fatto il possibile per evitare di eliminare questi servizi, speravamo di essere l’eccezione ma le nostre difficoltà sono insormontabili”. La struttura soffre anche di carenza di pediatri in grado di fornire cure perinatali o rianimazione neonatale.

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