VD: Avenches, in programma restauro anfiteatro e un nuovo museo

(Keystone-ATS) Un nuovo Museo romano per il 2028 e arene chiuse cinque anni causa restauro. Il canton Vaud ha presentato oggi i suoi progetti per il futuro prossimo di Avenches, per i quali serviranno circa 75 milioni di franchi.
L’anfiteatro di quella che in età romana fu la capitale dell’Elvezia (Aventicum) sarà chiuso dall’autunno 2022 fino alla riapertura parziale in agenda per il 2027. Il sito soffre di usura in stato avanzato che obbliga a significativi interventi, ha annunciato ai media riuniti nel comune il membro dell’esecutivo vodese Pascal Broulis.
Dopo la caduta di pietre del 2017, altre alterazioni sono comparse negli ultimi anni, ha detto il consigliere di Stato. Divenuti indispensabili, i lavori riguardano principalmente l’entrata, le volte sotto la torre, i gradini e il muro del podio.
Il cantiere dovrebbe venire a costare una somma fra i 23 e i 30 milioni di franchi. Una forbice relativamente ampia, in quanto “non sappiamo ancora esattamente cosa scopriremo”, ha ammesso Broulis, facendo riferimento ai lavori nel sottosuolo.
A causa di questa chiusura, i due festival solitamente ospitati nell’anfiteatro, Rock Oz’Arènes e Avenches Tattoo, dovranno trovare un’altra casa dopo l’edizione 2022. Le due manifestazioni sono state incluse nelle discussioni, ha spiegato la responsabile del dipartimento culturale Cesla Amarelle, aggiungendo che verranno appoggiate nella ricerca di una soluzione.
Oltre al restauro, Avenches dal 2028 dovrebbe poter beneficiare di una nuova attrazione di cui si parla da tempo, ovvero un Museo romano. “Quello attuale sta stretto nella torre medievale”, una collocazione che penalizza la vastità delle collezioni, ha dichiarato Amarelle.
I terreni sui quali dovrebbe sorgere l’opera, situati poco fuori dal caratteristico borgo, sono già stati riservati. Il credito necessario è stimato attorno ai 51 milioni e dovrebbe essere validato nel 2025. Il calendario prevede poi che i lavori inizino nel 2026 e che si apra al pubblico due anni dopo.
Il progetto contempla di raggruppare su un solo sito il museo, un laboratorio di conservazione-restauro, un deposito archeologico, una biblioteca così come spazi pubblici e culturali. “Sarà uno strumento moderno che permetterà di valorizzare il nostro patrimonio agli occhi di ogni tipo di pubblico”, ha sintetizzato Amarelle.