The Swiss voice in the world since 1935

VD: rapina Bussigny, sette anni a mente dell’operazione

(Keystone-ATS) È stato condannato a sette anni di carcere il cervello della rapina avvenuta il 30 dicembre 2015 a Bussigny, alle porte di Losanna.

Pene detentive più brevi sono pure state comminate ad alcune delle altre persone coinvolte nell’operazione, durante la quale erano stati trafugati oltre 2 milioni di franchi in contanti.

Uno smartphone mostra l’app SWIplus con le notizie per gli svizzeri all’estero. Accanto, un banner rosso con il testo: ‘Rimani connesso con la Svizzera’ e un invito a scaricare l’app.

La sorella dell’uomo – così come l’autista – si è vista infliggere quattro anni di reclusione dal Tribunale criminale del capoluogo vodese, dove si è svolto il processo. Secondo la sentenza resa nota oggi, un loro cugino dovrà invece scontare cinque anni di prigione.

La rapina avvenne alle 19.30 davanti a un locale di deposito di fondi della società privata di sicurezza Protect’Service: due agenti portavalori furono immobilizzati a terra e poi legati da un paio di individui mascherati mentre stavano per caricare due casse su un furgone blindato per il trasporto di denaro. All’interno c’erano 2,1 milioni cash, ossia l’introito di fine anno di un negozio alimentare.

L’uomo condannato alla pena più severa è un 32enne svizzero-brasiliano, che ha ammesso di essere il pianificatore del colpo. Questi altri non era che uno dei due agenti bloccati dai malviventi, poi risultati essere suoi complici. Assunto dall’azienda circa un anno prima, in aula si era scusato con l’ex collega, che ora fa l’operatore tv.

Dei due rapinatori mascherati, solo uno, un 23enne brasiliano, è comparso davanti ai giudici losannesi. Si tratta dell’imputato condannato a cinque anni, il quale aveva incassato almeno 30’000 franchi della refurtiva. Il secondo, un operaio portoghese, si è rifugiato in patria subito dopo i fatti con 100’000 franchi in tasca. Mai localizzato, è oggetto in Svizzera di un procedimento separato.

L’autista, un 28enne brasiliano domiciliato a Ginevra, aveva ottenuto una ricompensa di 50’000 franchi. Da parte sua, la sorella del cervello dell’operazione, una ginevrina 34enne dal doppio passaporto come il fratello, è stata riconosciuta colpevole di aver orchestrato il trasferimento e l’occultamento in Brasile di mezzo milione.

Lo svizzero-brasiliano aveva dichiarato nel corso del processo di aver speso in poche settimane i 500’000 franchi, in particolare acquistando un terreno nel Paese sudamericano. La donna ha già trascorso dietro le sbarre un anno e due mesi in detenzione provvisoria, prima di essere liberata nel luglio 2017.

Il suo fidanzato dell’epoca, un vodese di 27 anni, così come un’altra parente dell’ideatore della rapina, una brasiliana 50enne, si sono visti comminare 15 e 10 mesi con la condizionale per riciclaggio di denaro e falsità in documenti.

Articoli più popolari

I più discussi

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR