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virt-x: la borsa virtuale non si è ancora imposta

La sede di virt-x a Londra Keystone

A sei mesi dal lancio, la borsa elettronica virt-x suscita ancora riserve tra gli operatori. Tutti ne riconoscono però i vantaggi tecnici.

Questo contenuto è stato pubblicato il 19 dicembre 2001 minuti

Virt-x, controllata dalla Borsa svizzera assieme al consorzio britannico Tradepoint, tratta da Londra i 27 titoli dell'indice SMI e 600 titoli europei. I titoli guida elvetici rappresentano il 95 per cento del giro d'affari della piattaforma.

«Per due o tre titoli esteri il volume di scambi è sufficiente, ma ciò avviene a scapito di altri», osserva Olivier Walter, responsabile a Zurigo della contrattazione della banca BNP Paribas.

Martedì in chiusura il titolo estero maggiormente negoziato (Vodafone) si è collocato al 21esimo posto in termini di valore di scambi su virt-x (9,5 milioni di euro). Un livello molto lontando dagli 873 milioni di euro relativi all'UBS.

Secondo Jacques de Saussure, membro del consiglio di amministrazione di virt-x e associato della banca Pictet & Cie, è difficile «togliere volumi dai mercati nazionali e attirarli sulla piattaforma virt-x».

L'obiettivo per i primi dodici mesi è di trattare il 10 per cento del volume dei titoli guida europei. Attualmente virt-x si situa a livelli vicini all'8 per cento. Per raggiungere la soglia del 10 per cento bisognerà quadruplicare entro la prossima estate il volume delle transazioni effettuate sui titoli esteri, aveva detto a inizio novembre Antoinette Ebneter-Hunziker, direttrice della piattaforma.

Ammettendo che c'è molto da fare, Jacques de Saussure rileva che nei prossimi mesi possono accadere molte cose. L'amministratore mette d'altro canto in evidenza i successi ottenuti: l'infrastruttura della piattaforma è «tecnicamente perfetta».

«Se tutte le banche tirano la stessa fune, la cosa può funzionare. Ma attualmente virt-x non è ancora entrata a sufficienza nelle abitudini», rileva Philipp Bordenier, broker alla banca Rüd, Blass & Cie di Zurigo, controllata da Zurich Financial Services (ZFS).

I volumi degli scambi sono ancora troppo deboli per rendere la piattaforma attraente rispetto alle borse nazionali, prosegue lo specialista. E la situazione si è «piuttosto deteriorata» nelle ultime settimane.

Olivier Walter, della BNP Paribas, stima che virt-x non riuscirà ad imporsi tra le due o tre borse paneuropee che domineranno il mercato in futuro. «E non vi sarà posto per i mercati paralleli», avverte.

swissinfo e agenzie

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