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Al Qaida e Al Taqwa nel mirino delle autorità svizzere

Carabinieri italiani dinnanzi alla villa di Campione del presidente della società Al Taqwa Keystone

Berna ha dichiarato fuorilegge l'organizzazione Al Qaida, presunta mandante degli attentati negli USA. Perquisizioni a Campione, Muri e Vaduz.

Secondo il Consiglio federale, Al Qaida “va considerata quanto meno corresponsabile degli attacchi terroristici contro il World Trade Center a New York e il Pentagono a Washington”. L’organizzazione rappresenta quindi una minaccia per la sicurezza della comunità internazionale e anche per la Confederazione.

“La Svizzera vuole restare un paese sicuro” ha dichiarato in una conferenza stampa a Berna la ministra di giustizia e polizia Ruth Metzler, annunciando la decisione del governo di vietare tutte le attività dell’organizzazione che fa capo a Osama bin Laden. Sono inoltre proibite tutte le azioni di propaganda e di sostegno a Al Qaida.

Per capire la portata di questa decisione, bisogna sottolineare che, per la prima volta da 50 anni, la Svizzera è costretta a vietare un’organizzazione sul suo territorio. Per il Consiglio federale, un tipo di misura così radicale si impone soltanto quando non esistono più altri provvedimenti.

Retata contro la società finanziara Al Taqwa

Ruth Metzler ha inoltre comunicato che tra le misure previste dal Consiglio federale nei confronti di Al Qaida vi è anche la confisca di beni patrimoniali dell’organizzazione. In tale ambito va probabilmente interpretata la perquisizione da parte della polizia italiana a Campione delle abitazioni di due dirigenti della società finanziaria Al Taqwa, con sede a Lugano.

L’ordine di perquisizione fa infatti seguito ad una richiesta avanzata dal Pubblico ministero svizzero alla Corte di appello di Milano, in relazione ad un’inchiesta aperta da Berna dopo la morte di due cittadini svizzeri negli attentati dell’11 settembre scorso. La società di Lugano, da tempo sotto controllo, è sospettata di aver accordato sostegno finanziario e logistico a membri dell’organizzazione Al Qaida.

I carabinieri di Como hanno perquisito le case a Campione di Youssef Mustafa Nada e Ali Ghaleb Himmat, rispettivamente presidente e vice-presidente della società Al Taqwa, ribattezzata Nada Management Organisation nel marzo scorso. La società finanziaria di Lugano era già seguida da alcuni anni con attenzione da parte delle autorità federali.
Finora, il Pubblico ministero della Confederazione non aveva però riscontrato nessuna irregolarità e aveva rinunciato ad avviare un’azione giudiziaria.

La Commissione federale delle banche aveva aperto un procedimento, l’anno scorso, per verificare presunte attività bancarie non autorizzate. Dall’inchiesta non erano però risultate attività finanziarie o bancarie da parte della Al Taqwa che si era trasformata in una società di servizi e faceva capo ad una società con sede nelle Bahamas. Lo stesso Youssef Mustafa Nada aveva dichiarato il mese scorso a swissinfo di non aver nessun legame con l’organizzazione diretta da Ben Laden.

Da notare che poche ore fa, funzionari americani hanno reso noto che le autorità di Washington hanno sollecitato Svizzera, Italia, Liechtenstein e le Bahamas a bloccare tutti i beni patriomoniali e finanziari della società Al Taqwa. Secondo gli inquirenti americani, la società avrebbe riciclato denaro proveniente dall’organizzazione Al Qaida.

Perquisizioni anche a Muri

Perquisizioni in relazione alla «Al Taqwa» sono avvenute non solo a Lugano, sede della controversa società, e a Campione di Italia, luogo di residenza del presidente Youssef Mustafa Nada, ma anche a Vaduz e a Muri, presso Berna. Il Ministero pubblico della Confederazione ha confermato la notizia, senza però fornire altri particolari.

Nel capoluogo del Liechtenstein hanno sede la «Al Taqua Trade, Property and Industry Co. Ltd « e la «Asat Trust Reg.»: entrambe figurano nella nuova lista, pubblicata dagli Stati Uniti, delle società sospettata di finanziare il terrorismo internazionale.

A Muri abita invece Ahmed Huber, consigliere di amministrazione di «Al Taqwa» e giornalista parlamentare in pensione, noto per le sue simpatie filo-islamiche e per le sue posizioni revisioniste in fatto di Olocausto. Anche Huber, 74 anni, sposato con un’egiziana, figura sulla lista «nera» degli Stati Uniti. Huber, di famiglia protestante, si è convertito all’Islam nel 1961 facendo la sua professione di fede al centro islamico dei «Fratelli musulmani» di Ginevra.

Non confondere Al Qaida e comunità musulmana

Nonostante le decisioni adottate contro la rete terroristica e le azioni di polizia avviate contro la società di Lugano, il Consiglio federale non vuole assimilare la comunità musulmana in Svizzera con Al Qaida. La comunità musulmana in Svizzera, ha sottolineato la signora Metzler, si è rapidamente e chiaramente distanziata dagli attentati dell’11 settembre.

Per quanto riguarda ancora la lotta al terrorismo, il governo ha anche esteso l’obbligo di informare delle autorità e delle istituzioni pubbliche. In altre parole, ogni istituzione deve comunicare immediatamente tutte le informazioni suscettibili di interessare l’Ufficio federale di polizia.

Queste informazioni sono spesso utili per reperire membri e strutture di organizzazioni di stampo terroristico. Ad esempio, un ospedale dovrà comunicare il soggiorno in cura di persone sospettate di avere commesso delitti; le autorità fiscali di un cantone dovranno comunicare variazioni patrimoniali sospette. Il segreto professionale legale di professioni come medico, avvocato o prete e il segreto postale, delle telecomunicazioni e bancario restano garantiti.

Infine, il Consiglio federale ha deciso di ratificare il più rapidamente possibile la Convenzione contro il finanziamento delle attività terroristiche e di preparare la Convenzione relativa alla lotta contro gli attentati terroristici (convenzione sulle bombe).

swissinfo

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