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In rotta verso il Sudafrica

Gli svizzeri possono esultare, in giugno in Sudafrica ci saranno pure loro Keystone

Il 2010 sarà anche l'anno dei Mondiali di calcio. In Sudafrica ci sarà anche la nazionale svizzera, che dopo le disillusioni del 2008 è riuscita a rialzare la testa. L'anno appena trascorso entrerà però negli annali del calcio elvetico soprattutto grazie alle imprese di una banda di ragazzini.

Dieci settembre 2008. La nazionale rossocrociata è clinicamente morta. A Zurigo il Lussemburgo le ha appena inflitto un’umiliante sconfitta. E solo tre mesi prima, gli elvetici erano stati eliminati dal ‘loro’ Campionato europeo in appena 180 minuti.

Quello che si annunciava come un gruppo facile per le qualificazioni ai Mondiali sudafricani, diventa improvvisamente una sorta di via crucis. La Svizzera sembra destinata a sprofondare nell’anonimato. Come tra il 1970 e il 1994, quando non riuscì a qualificarsi neppure una volta per un appuntamento importante.

Le cassandre che avevano pronosticato un cupo destino per la nazionale non avevano però fatto i conti con questa squadra e soprattutto con un allenatore del calibro di Ottmar Hitzfeld. L’ex tecnico del Bayern Monaco ha infatti saputo immediatamente “mobilitare tutti i giocatori ed attingere il meglio da ognuno di loro”, come ha spiegato a swissinfo.ch l’allenatore della nazionale under 16 Yves Débonnaire.

La rinascita

Un mese dopo il clamoroso tonfo casalingo, la Svizzera riesce a rilanciare il discorso qualificazioni nello spazio di quattro giorni, sconfiggendo in casa la Lettonia e soprattutto andando a vincere al Pireo contro la Grecia. Un exploit che nei quattro anni precedenti era riuscito solo una volta alla Turchia.

I rossocrociati si lasciano definitivamente la crisi alle spalle imponendosi nel doppio confronto con la Moldavia. La vittoria contro la Grecia in casa ad inizio settembre proietta poi gli elvetici al primo posto di gruppo, posizione che riusciranno a difendere sino alla fine grazie ai pareggi contro Lettonia e Israele e all’affermazione contro il Lussemburgo. Dopo quella che un giornale aveva definito “l’onta indelebile” della sconfitta contro il Lussemburgo la squadra di Hitzfeld ha allineato una serie di 11 partite senza subire una sconfitta.

Certo, la qualità del gioco espressa dai rossocrociati non è stata eccelsa e il gruppo nel quale era inserita era tutt’altro che stratosferico. Contrariamente a un recente passato, però, la Svizzera ha dimostrato di saper vincere anche quando non gioca bene. Una qualità che non molte squadre possiedono. L’ultima partita delle qualificazioni contro Israele è stato un perfetto esempio di questo realismo: i rossocrociati avevano bisogno di almeno un punto e lo hanno conquistato senza correre troppi rischi.

Necessaria una marcia in più

In Sudafrica gli elvetici dovranno comunque inserire una marcia in più. Contro la Spagna la missione si annuncia quasi impossibile (finora gli elvetici non hanno mai vinto contro gli iberici!). Contro il Cile e l’Honduras, invece, la Svizzera ha i mezzi per spuntarla, a patto di essere “al top fisicamente e a livello tattico e mentale”, come ha sottolineato il vice allenatore Michel Pont.

“Poteva andarci peggio”, ha dal canto suo commentato Hitzfeld. “Affronteremo la migliore squadra d’Europa e forse del mondo. Sono però contento di giocare la prima partita contro la Spagna; sarà senz’altro meno difficile che affrontarla nel corso del torneo”.

Se la Svizzera riuscirà a qualificarsi, negli ottavi potrebbe ritrovarsi di fronte il Brasile, un avversario di ben altra caratura rispetto all’Ucraina, contro la quale gli elvetici erano stati eliminati ai calci di rigore nel 2006 in Germania.

“È una prospettiva interessante – ha dichiarato Hitzfeld. Ma per ora è ancora musica d’avvenire”.

Al di là di come andrà il Mondiale sudafricano, la Svizzera ha comunque confermato i passi in avanti compiuti negli ultimi 15 anni, che le hanno permesso di partecipare a due Mondiali (1994 e 2006) e a tre Europei (1996, 2004 e 2008).

E se le speranze rossocrociate sapranno confermare gli ottimi risultati registrati nelle selezioni nazionali giovanili, probabilmente questa tendenza positiva continuerà ancora per diversi anni.

Un continente che porta fortuna?

Una splendida conferma dell’ottimo lavoro di formazione intrapreso dalla metà degli anni ’90 dall’Associazione svizzera di football è venuta proprio dal mondiale Under 17 disputato questo autunno in Nigeria.

A metà novembre la selezione elvetica, che per la sua composizione ‘multietnica’ ricordava un po’ la Francia ‘black-blanc-beur’ del 1998, ha sconfitto in finale la compagine di casa per 1-0, regalando alla Svizzera il primo titolo mondiale della storia.

Durante tutto il torneo i giovani rossocrociati, alla loro prima partecipazione a una Coppa del Mondo, hanno presentato un gioco attraente e dato prova di grande maturità. Due qualità che hanno permesso loro di sconfiggere avversari del calibro del Brasile, della Germania, dell’Italia…

Sicuramente non tutti questi talenti riusciranno a compiere il passo verso il mondo del professionismo e ancora meno saranno quelli che un giorno giocheranno con la maglia della nazionale maggiore.

Comunque la voglia di vincere con la quale questi giovani sono scesi in campo fa ben sperare: l’epoca delle sconfitte onorevoli, caratteristica numero uno della nazionale svizzera dalla fine degli anni ’80 all’inizio degli anni ’90, appartiene al passato.

Daniele Mariani, swissinfo.ch

La Coppa del Mondo 2010 in programma in Sudafrica inizierà l’11 giugno con la partita tra la nazionale di casa e il Messico.

La Svizzera, inserita nel gruppo H, esordirà il 16 giugno a Durban contro la Spagna.

Il 21 giugno gli elvetici affronteranno il Cile a Port Elizabeth e infine, il 25 giugno, se la vedranno con l’Honduras.

Se riuscirà a qualificarsi per gli ottavi di finale, la Svizzera sfiderà una squadra del gruppo G, che comprende Brasile, Portogallo, Costa d’Avorio e Corea del Nord.

La finale è in programma domenica 11 luglio.

La nazionale svizzera di calcio ha partecipato a otto fasi finali dei Campionati del mondo di calcio. La prima volta nel 1934 in Italia, l’ultima nel 2006 in Germania.

Ha raggiunto tre volte i quarti di finale: nel 1934, nel 1938 e nel 1954.

I rossocrociati si sono inoltre qualificati tre volte per i Campionati europei (1996, 2004 e 2008), uscendo sempre di scena al primo turno.

A livello giovanile, i rossocrociati vantano un titolo europeo, conquistato dalla Under 17 nel 2002 in Danimarca, e un titolo mondiale, vinto sempre dalla Under 17 nel 2009 in Nigeria.

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