WEF Davos: nove milioni di franchi per sicurezza

(Keystone-ATS) Le misure di sicurezza per il Forum economico mondiale (WEF) di Davos, in programma da domani a venerdì, dovrebbero costare attorno ai nove milioni di franchi. L’anno scorso il tetto inizialmente concordato di otto milioni era stato sforato.
La ragione di questo aumento delle spese è ancora una volta legato a possibili minacce terroristiche, ha spiegato oggi davanti ai media Walter Schlegel, comandante della polizia cantonale grigionese. Lo scenario attualmente più plausibile prevede un attacco realizzato da un singolo individuo o da una piccola cellula.
Nonostante i recenti attentati, da ultimo quello al mercatino di Natale a Berlino, la situazione della Svizzera non è cambiata sotto questo punto di vista. Potrebbe dunque essere messo in atto lo stesso dispositivo di sicurezza utilizzato nel 2016 per l’ultima edizione del WEF. Le due principali vie d’accesso a Davos saranno sorvegliate, così come l’accesso alle quattro aree protette create sul posto.
Rispetto all’anno scorso comunque, vi sarà un’intensificazione della presenza delle forze dell’ordine e dei controlli a persone e veicoli, ha affermato Schlegel.
La polizia grigionese sarà responsabile della protezione di personalità sottoposte al diritto internazionale. A godere di questo statuto speciale saranno oltre un centinaio, in particolare capi di governo o membri di case reali, su un totale di circa 3’000 partecipanti al WEF. “Un’ulteriore sfida” sotto questo punto di vista è rappresentata dalla presenza del presidente cinese Xi Jinping, ha detto Schlegel.
Forze dell’ordine provenienti da tutta la Confederazione e anche dal Liechtenstein supporteranno la polizia grigionese in ogni mansione: il numero degli agenti che verranno impiegati non è stato però reso noto.
Alla conferenza stampa odierna ha partecipato anche il divisionario Jean-Marc Halter, stando al quale l’esercito parteciperà alle operazioni con 4’746 unità, 93% delle quali di milizia. Il compito principale delle forze armate sarà quello di garantire la sicurezza aerea e il trasferimento delle personalità più esposte. Molte di queste atterreranno infatti con jet privati all’aerodromo di Dübendorf (ZH), venendo poi scortate dai militari fino a Davos.
Due manifestazioni sono state autorizzate: una organizzata dal partito dei Verdi di Davos e un’altra dalla comunità del Bangladesh.