ZG: scandalo sessuale, nessuna traccia “droga stupratore”
(Keystone-ATS) Nessuna traccia della “droga dello stupratore” (GHB) o di altre sostanze è stata trovata nel sangue e nell’urina della granconsigliera dei Verdi di Zugo che ritiene di aver subito un abuso sessuale dal presidente dell’UDC cantonale. Lo ha reso noto oggi il Ministero pubblico del canton Zugo.
L’assenza di tracce non esclude in modo assoluto l’eventuale utilizzo della sostanza. L’uso di GHB (gamma-idrossibutirrato) – ha precisato all’ats il portavoce della polizia di Zugo, Marcel Schlatter – può infatti venire rilevato fino a 8 ore dalla sua assunzione. Gli esami del sangue della deputata sono stati effettuati a quasi 20 ore dai fatti.
“Non sappiamo ancora cosa sia successo quella notte”, ha aggiunto il portavoce. Spetterà all’inchiesta fare chiarezza.
“Non sono sorpresa dai risultati”, scrive la diretta interessata in una nota diffusa oggi. La 34enne si dice tuttora convinta che gli sia stata somministrata contro la sua volontà qualche sostanza. A farglielo pensare – scrive nella nota – sono le condizioni in cui si è risvegliata all’indomani dei fatti: aveva un vuoto di memoria, non ricordava di aver bevuto molto alcol e non aveva alcun sintomo di una sbronza.
I fatti che hanno fatto gridare allo scandalo risalgono alla notte fra il 20 e il 21 dicembre e sono avvenuti in un albergo di Zugo in seguito ai festeggiamenti ufficiali per la nomina del nuovo presidente del governo cantonale. La deputata ecologista – sposata e madre di tre figli – avrebbe avuto rapporti sessuali con il presidente dell’UDC del canton Zugo, il 40enne Markus Hürlimann.
Hürlimann, che è stato posto per un giorno in stato di fermo e rilasciato alla vigilia di Natale, ha respinto categoricamente tramite il suo avvocato ogni accusa. Tutti i testimoni – aveva fatto sapere il legale – affermano che si è trattato di “un agire di comune accordo” tra due persone che si conoscono. A causa del procedimento in corso, Hürlimann ha comunque chiesto alla direzione del suo partito di accettare le sue dimissioni da presidente.