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ZG: scandalo sessuale, Spiess-Hegglin sarà processata

L'ex granconsigliera Jolanda Spiess-Hegglin KEYSTONE/URS FLUEELER sda-ats

(Keystone-ATS) Dopo diverse sue denunce per diffamazione contro giornalisti, l’ex granconsigliera di Zugo Jolanda Spiess-Hegglin dovrà a sua volta presentarsi in tribunale. Il Ministero pubblico ha firmato un rinvio a giudizio per diffamazione, calunnia e denuncia mendace.

La data del processo non è ancora nota. A riferire dell’incriminazione, confermata da una portavoce della Procura pubblica di Zugo, è stata oggi la “Weltwoche”, il cui giornalista Philipp Gut lo scorso maggio è stato riconosciuto colpevole di diffamazione per gli articoli scritti sullo scandalo sessuale che ha coinvolto l’ex granconsigliera dei Verdi.

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La vicenda che ha fatto gridare allo scandalo è stato un rapporto intimo che Spiess-Hegglin ha avuto con l’ex presidente dell’UDC cantonale Markus Hürlimann: i fatti avvennero la notte fra il 20 e il 21 dicembre 2014 in un albergo di Zugo, al termine dei festeggiamenti per la nomina del nuovo presidente del governo cantonale.

Entrambi i “protagonisti” hanno in seguito detto di aver bevuto molto e di non ricordarsi cosa fosse effettivamente accaduto quella notte. Il giorno seguente, la gran consigliera dei Verdi si era svegliata con dolori al basso ventre e, temendo che le fosse stata somministrata contro la sua volontà qualche droga, si era recata in ospedale.

I risultati delle analisi eseguite presso l’Istituto di medicina legale dell’Università di Zurigo non avevano tuttavia rilevato alcuna traccia di GBH, nota come “la droga dello stupratore”, nei capelli della granconsigliera.

Markus Hürlimann fu posto per un giorno in stato di fermo e rilasciato alla vigilia di Natale. L’inchiesta nei suoi confronti è in seguito stata archiviata. Jolanda Spiess-Hegglin ha lasciato la politica alla fine del 2016 ed è oggi un’attivista contro le campagne denigratorie e il bullismo sul web attraverso la sua organizzazione “NetzCourage” (Coraggio in rete).

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