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Zurigo: al Kunsthaus la pittura francese degli anni 1820-1880

"La sultane" di Edouard Manet, uno dei quadri esposti al Kunsthaus. KEYSTONE/WALTER BIERI sda-ats

(Keystone-ATS) Nel mondo dell’arte, i personaggi che vengono celebrati in una determinata epoca non lo rimangono per sempre. Ne è una prova l’esposizione al Kunsthaus di Zurigo intitolata “Celebrata e derisa: la pittura francese degli anni 1820-1880”.

La mostra, che apre venerdì e può essere visitata fino al prossimo 28 gennaio, presenta più di 100 quadri e mette a confronto le diverse correnti della pittura francese dell’Ottocento: ne risultano non solo nette contrapposizioni, ma anche punti in comune, scrivono gli organizzatori in una nota.

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L’esposizione presenta per la prima volta in Svizzera l’arte francese “nella dialettica tra la “pittura de Salon” accademica, che si esaurì progressivamente nel corso dell’Ottocento, e una forma di pittura dettata da impulsi individuali, che si emancipò da essa”.

Romanticismo, naturalismo, realismo ed impressionismo sono ancora oggi le categorie stilistiche utilizzate per classificare la pittura francese di quell’epoca. Gli esponenti di tali correnti, tra cui Géricault, Delacroix, Corot, Daumier, Millet, Courbet, Manet, Monet e Renoir, abbandonarono la “strada maestra” delle pittura ufficiale e pure essendo considerati all’epoca assai controversi, vengono oggi annoverati tra i “pionieri della modernità” e acclamati a livello mondiale.

Altri artisti che all’epoca erano celebrati, come Messonier, Cabanel, Géròme e Bouguereau, sono oggi “finiti ingiustamente nel dimenticatoio. Seppur votati allo stile pittorico tradizionale, questi artisti furono infatti altamente innovativi”.

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